Earth Wars – La Minaccia Fantasma
di Enrico M. Rosati | 26 Febbraio 2022 @ 06:00 | RACCONTANDO
Earth Wars – La Minaccia Fantasma. Una domanda inconsueta, ma attuale: secondo voi quanti americani vanno a dormire con la paura che il Messico possa dichiarare guerra agli USA e conquistarli militarmente?
Viene quasi da sorridere all’idea, al di là del populismo Trumpiano, che qualche americano sia spaventato da un’invasione armata da parte del Messico, eppure, se si immagina lo stesso scenario, ma cambiando lo stato che viene conquistato con Ucraina e/o Taiwan, e lo stato che dichiara guerra con Russia/Cina, la risposta cambia.
Uno degli argomenti al centro della discussione riguardo l’invasione russa è che Putin non sembra rispettare gli accordi presi quando l’Ucraina era la terza potenza nucleare al mondo. Eppure, uno dei più noti politologi al mondo, padre del realismo offensivo, John Mearsheimer, risponderebbe che così come l’equilibrio tra Russia e Ucraina è cambiato nel tempo è lecito che anche gli accordi presi in quel frangente non vengano considerati validi. In quanto quello era un trattato tra la seconda e la terza potenza nucleare al mondo, in termini geopolitici, e non solo tra due nazioni. Lo stesso nel rispondere ad un dilemma simile, ha paragonato gli accordi tra nazioni al divorzio.
Un discorso complesso, ma che viene richiamato anche dal portavoce di Johnson nel parlare di Brexit:
“Quando il Regno Unito è entrato nell’Europa, c’era un fortissimo scambio di carbone e materie prime che determinavano la ricchezza e potenza di una nazione. Ad ora, la situazione è cambiata, quindi anche gli accordi sono cambiati.”
Questo non è per giustificare un’invasione – ogni invasione va condannata categoricamente – ma per provare a mostrarvi come analizzare la situazione da un punto di vista geopolitico.
Premesse Fondamentali
Nel corso degli anni c’è stata una enorme evoluzione riguardo le possibili chiavi di lettura del mondo che conosciamo da un punto di vista Geopolitico, in questo articolo ho scelto di ripercorrere una prospettiva che può essere considerata brutale, ma che già da una decina di anni, aveva previsto il conflitto che stiamo sperimentando: Il realismo offensivo. Questa teoria si basa su 5 premesse fondamentali:
- Gli stati sono gli attori principali nella politica internazionale e operano in un sistema anarchico
- Per sistema anarchico si intende che non c’è un’autorità superiore a quella degli stati, non c’è quello che Hobbes definirebbe un Leviatano.
- Ogni stato ha, anche se piccola, una capacità militare e che può risultare offensiva contro gli altri stati. Ovviamente ogni stato ha una propria potenza militare diversa, non si sta mettendo a paragone la potenza militare considerevole dell’Israele con quella del Guatemala, ma semplicemente, il Guatemala potrebbe – anche se con scarso successo – avviare un operazione bellica contro il primo.
- Gli stati non possono essere mai certi al 100% delle intenzioni degli altri stati. Come mai? Le intenzioni, a meno che non si tratti di una dittatura, dipendono dalle persone al comando di una determinata nazione, e per chiunque è altamente difficile – se non impossibile – determinare chi sarà a capo della Germania a 20 anni da oggi, e di conseguenza, sapere le intenzioni di colei/colui che la governerà. Lo stupore di moltissime nazioni per l’azione bellica di Putin sono la prova che questa premessa è, a tutti gli effetti, attuale.
- Il principale obiettivo di ogni stato è la sopravvivenza.
- Gli stati sono degli attori razionali.
Se prendi queste cinque premesse, le metti in un frullatore e lo accendi ottieni un sacco di problemi. Come mai? Il succo avrà un principale sapore: la paura. Come mai? Perché c’è sempre la paura che tu possa confinare con uno stato con un’enorme quantità di potere bellico e intenzioni maligne nei confronti della tua nazione. C’è sempre la possibilità che tu possa ritrovarti una nazione con un despota al potere come successe con la germania nazista. Il secondo motivo che motiva l’eterna paura degli stati è che non c’è alcun ‘112’ nella geopolitica. Se una nazione come il Taiwan viene attaccata, a chi chiama?
Come smettere di avere paura? Massimizzando il proprio potere relativo, più si è forti, più si è sicuri che una nazione non proverà ad invaderci.
Il terzo punto di John Mearsheimer viene confermato dagli atti attuali della Russia, non avrebbero mai invaso un Ucraina terza potenza nucleare al mondo, e lo dimostra che nei primi giorni delle azioni belliche Chernobyl è stato uno dei punti sul radar russo.
Lotta tra Leviatani
Di conseguenza, secondo il realismo offensivo, ogni stato per poter dormire serenamente deve puntare a minimizzare la possibilità di una probabile invasione da parte di terzi, e di conseguenza, diventare un egemone del proprio emisfero.
Se vuoi dormire sereno, devi essere gli Stati Uniti, non il Canada. Gli USA dormono sereni, il Messico? Non saprei. Ricordate quando Trump voleva imporgli con la forza di pagare un muro al confine? Quando sei uno stato piccolo, sei sempre alla mercè e in paranoia rispetto a chi possa essere eletto in uno stato più grande.
Secondo questo ragionamento, una volta che una nazione diventa il bullo più forte nel suo emisfero, può iniziare a riposare. Ma non in modo tranquillo. Infatti, mentre gli USA non si preoccupano del Messico, sicuramente l’Europa potrebbe essere una minaccia maggiore. Per questo motivo, al centro della prospettiva Americana c’è stato il nostro emisfero, e ci sono basi americane ovunque nel territorio Europeo. Secondo voi se un insieme di nazioni con potere rilevante (la NATO) avesse esteso i confini della propria forza bellica in Ucraina, ai confini della Russia, era così imprevedibile che la Russia rispondesse in questo modo brutale? Mearsheimer nel 2015 in una conferenza fece una previsione che ci sarebbe stato un conflitto bellico in una delle nazioni più vicine alle potenze americane qualora queste avessero provato ad estendere il suo ombrello. Da un lato l’Ucraina per la Russia, dall’altro il Taiwan per la Cina. Non è un caso infatti che il dragone rosso abbia supportato l’invasione Ucraina per poi dichiarare i propri interessi verso il Taiwan.