XXXI Giornata Mondiale del Malato e memoria liturgica della Madonna di Lourdes

Alla Chiesa di S. Maria del Suffragio a L'Aquila la celebrazione liturgica con l'unzione dei malati

di don Daniele Pinton | 10 Febbraio 2023 @ 06:00 | CREDERE OGGI
Giornata Mondiale del Malato
Print Friendly and PDF

L’Aquila. Per la  XXXI Giornata Mondiale del Malato e la Memoria liturgica della Madonna di Lourdes, sabato 11 febbraio 2023, alle ore 11:00,  nella chiesa di S. Maria del Suffragio in Piazza Duomo, avrà luogo la solenne liturgia eucaristica, durante la quale, le persone malate che lo desiderano, segnalandone la volontà prima dell’inizio della Messa, potranno ricevere il Sacramento dell’Unzione degli Infermi.

Quest’anno, inoltre, ricorre il 165° anniversario delle Apparizioni della Vergine di Lourdes e per la XXXI Giornata Mondiale del malato, il tema scelto da papa Francesco nel suo messaggio è: «Abbi cura di lui». La compassione come esercizio sinodale di guarigione.

Nel suo messaggio per questa giornata, il Papa, invita a riflettere sull’esperienza della fragilità e della compassione: «attraverso l’esperienza della fragilità e della malattia – scrive il pontefice – possiamo imparare a camminare insieme secondo lo stile di Dio, che è vicinanza, compassione e tenerezza».

E richiamandosi al “buon Samaritano” della parabola evangelica riattualizzata alla luce dell’enciclica Fratelli tutti, aggiunge: «C’è infatti una connessione profonda tra questa parabola di Gesù e i molti modi in cui oggi la fraternità è negata. In particolare, il fatto che la persona malmenata e derubata viene abbandonata lungo la strada, rappresenta la condizione in cui sono lasciati troppi nostri fratelli e sorelle nel momento in cui hanno più bisogno di aiuto».

«La conclusione della parabola del Buona Samaritano – sottolinea poi papa Francesco – infatti, ci suggerisce come l’esercizio della fraternità, iniziato da un incontro a tu per tu, si possa allargare a una cura organizzata. La locanda, l’albergatore, il denaro, la promessa di tenersi informati a vicenda (cfr Lc 10,34-35): tutto questo fa pensare al ministero di sacerdoti, al lavoro di operatori sanitari e sociali, all’impegno di familiari e volontari grazie ai quali ogni giorno, in ogni parte di mondo, il bene si oppone al male».

E ancora: «Gli anni della pandemia hanno aumentato il nostro senso di gratitudine per chi opera ogni giorno per la salute e la ricerca. Ma da una così grande tragedia collettiva non basta uscire onorando degli eroi. Il Covid-19 ha messo a dura prova questa grande rete di competenze e di solidarietà e ha mostrato i limiti strutturali dei sistemi di welfare esistenti. Occorre pertanto che alla gratitudine corrisponda il ricercare attivamente, in ogni Paese, le strategie e le risorse perché ad ogni essere umano sia garantito l’accesso alle cure e il diritto fondamentale alla salute. “Abbi cura di lui” (Lc 10,35) è la raccomandazione dal Samaritano all’albergatore. Gesù la rilancia anche ad ognuno di noi, e alla fine ci esorta: “Va’ e anche tu fa’ così”. Come ho sottolineato in Fratelli tutti, “la parabola ci mostra con quali iniziative si può rifare una comunità a partire da uomini e donne che fanno propria la fragilità degli altri, che non lasciano edificare una società di esclusione, ma si fanno prossimi e rialzano e riabilitano l’uomo caduto, perché il bene sia comune” (n. 67). Infatti, “siamo stati fatti per la pienezza che si raggiunge solo nell’amore. Vivere indifferenti davanti al dolore non è una scelta possibile” (n. 68).

La Giornata Mondiale del Malato – ricorda il Papa nel suo messaggio – è un invito alla preghiera e alla prossimità verso i sofferenti, ma mira anche a sensibilizzare il popolo di Dio, le istituzioni sanitarie e la società civile a un nuovo modo di avanzare insieme.


Print Friendly and PDF

TAGS