Vitality, 115 milioni per l’ecosistema di innovazione tra atenei di Abruzzo, Umbria e Marche
di Alessio Ludovici | 29 Luglio 2022 @ 06:00 | TECNOLOGIA E INNOVAZIONE
L’AQUILA – Circa 115milioni, a valere sul Pnrr, per un ecosistema dell’innovazione che coinvolgerà gli atenei e le imprese di Abruzzo, Umbria e Marche. Si chiamerà “Vitality”, ’Ecosistema Innovazione, Digitalizzazione e Sostenibilità per l’economia diffusa nel Centro Italia. In Italia con il Pnrr ne sono stati finanziati undici. A presentare ieri l’iniziativa all’Aquila i rettori degli atenei coinvolti e rappresentante di istituzioni e privati partner. In tutto sono 23 i soggetti partecipanti, pubblici e privati e L’Aquila sarà l’hub del progetto.
Lo di Viatality è il trasferimento tecnologico e lo sviluppo dell’innovazione per rendere più competitivi e sostenibili i sistemi produttivi regionali e migliorare la qualità della vita nei sistemi urbani, nelle aree rurali e negli ambienti di vita e di lavoro. Una parte dei fondi, circa 15milaioni, sarà messi a bando per le imprese per fare da moltiplicatore dell’investimento.
Ad illustrare il progetto è stato il prof. Fabio Graziosi, dell’Università dell’Aquila, che sarà anche il presidente della fondazione Vitality. L’Aquila, come hub del progetto, si occuperà anche di tutta la parte economica e gestionale. Ma il cuore del progetto sono i cosiddetti spoke, gli ambiti di “ricerca”. Ricerca non pura, ma connessa con le attività e le vocazioni del territorio. In questo senso ogni Ateneo ed ente di ricerca ha cercato di valorizzare una delle sue vocazione. Gli spoke dell’Abruzzo saranno su Salute, Automotive, Aerospazio e Cybersecurity, nelle Marche in quello della Qualità degli ambienti di vita e in Umbria su quello dei Materiali avanzati e innovativi. Tra le imprese coinvolte Dompé ad esempio, ma anche Thales Alenia e Telespazio.
“Questo progetto” afferma il rettore dell’Università dell’Aquila Edoardo Alesse “ha una forte valenza territoriale ed è uno degli strumenti per cui passerà il rilancio di tre regioni che condividono, oltre che le stesse caratteristiche ambientali e socio-produttive, anche le stesse fragilità, che sono soprattutto fragilità di tipo demografico, sismico e climatico. Sarà uno strumento per valorizzare i territori e attrarre nuove risorse a livello imprenditoriale”.
“La logica della competizione tra università non ha più senso” sottolinea il rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori “Nel caso specifico è un’esigenza. Se noi mettiamo insieme le nostre tre regioni abbiamo 118 mila studenti universitari, mentre per esempio nella sola Lombardia sono oltre 300 mila. Considerando le caratteristiche peculiari delle tre regioni e anche il fatto che esiste una convergenza molto forte in alcuni settori, basti pensare al tasso di imprenditorialità, trovare una strategia comune è fondamentale. Ci siamo riusciti, non era scontato”.
“Siamo qui per ricordare che questo Paese non ha solo un Nord e un Sud ma anche un Centro, che è un territorio ricco di competenze” dichiara Maurizio Oliviero, rettore dell’Università degli Studi di Perugia “I nove atenei coinvolti in questo progetto hanno costruito una rete in cui la ricerca e le conoscenze incontreranno le strategie di sviluppo dei territori. E’ una buona pratica che spero possa ripetersi in futuro”.
Soddisfatti i rappresentanti delle regioni coinvolte. L’assessore D’Amario e l’assessore Quaresimale hanno portato il proprio saluto istituzionale ed espresso apprezzamento per la capacità di di collaborare da parte di istituzioni e territori spesso in competizione tra loro.