Via libera alla riforma dei concorsi pubblici: 170mila assunzioni entro dicembre
di Alessio Ludovici | 09 Giugno 2023 @ 05:02 | UTILI
L’AQUILA – Riforma dei concorsi pubblici. Ieri è stato dato il via libera del Consiglio dei ministri alla nuova disciplina dei concorsi, come parte delle misure previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che mira a semplificare e digitalizzare il più possibile le procedure amministrative. Il regolamento, che apporta modifiche al Decreto del Presidente della Repubblica n. 487 del 9 maggio 1994, aggiorna le norme sull’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi.
Ci sono numerose novità, a cominciare dal limite massimo di 6 mesi per la conclusione della procedura concorsuale. I bandi dovranno essere pubblicati sul portale inPA e sul sito web dell’ente che bandisce il concorso. Sono previste specifiche tutele per le donne in gravidanza.
Con le nuove norme per i concorsi pubblici, la Funzione Pubblica si augura di raggiungere l’obiettivo di 170.000 assunzioni entro il 2023. Il ministro Zangrillo ha dichiarato: “Con il provvedimento approvato oggi, stiamo tracciando la strada per un nuovo modo di selezionare il personale pubblico, accelerando notevolmente i tempi di conclusione delle procedure e puntando sulla digitalizzazione e trasparenza. Questo intervento ci consente di affrontare con maggiore forza e fiducia le oltre 170.000 assunzioni previste per il 2023”. Ha quindi aggiunto: “La certezza dei tempi è uno stimolo importante per i candidati e una garanzia per le amministrazioni”.
Finora, sul portale inPA, sono stati pubblicati oltre 2.200 bandi per un totale di 34.860 posti, di cui 1.000 nel 2021, 14.630 nel 2022 e 19.230 nel 2023. Tuttavia, circa un terzo dei concorsi (circa 760) non si è ancora concluso.
Alle modifiche al DPR 487 del 1994 si aggiungono le norme sui concorsi pubblici previste dal decreto per il rafforzamento della capacità amministrativa della Pubblica Amministrazione, che è stato approvato ieri alla Camera. Fino al 2026, le amministrazioni che pubblicano i bandi potranno decidere di non effettuare la prova orale. L’obiettivo è sempre lo stesso: accelerare le assunzioni nel pubblico impiego. Gli addetti all’ufficio per il processo, assunti a tempo determinato per aiutare i magistrati a ridurre l’arretrato della giustizia come richiesto dal PNRR, avranno diritto a una corsia preferenziale nei concorsi. Un’altra importante novità è che non saranno più considerati idonei di un concorso coloro che raggiungono un certo punteggio, ma il 20% dei posti dopo l’ultimo assegnato.
Infine, nel caso di concorsi organizzati su base regionale, i candidati potranno fare domanda esclusivamente per un profilo oggetto del bando e per non più di un ambito territoriale. Questo mira a razionalizzare le procedure e agevolare i partecipanti, incoraggiandoli a sostenere le selezioni nella propria regione di interesse.
Le nuove norme sui concorsi pubblici mirano quindi a rendere il processo di assunzione più efficiente e accessibile. L’obiettivo è semplificare le procedure, accelerare i tempi di conclusione dei concorsi e promuovere la trasparenza e la digitalizzazione. Questi cambiamenti sono parte di un’ampia riforma volta a rafforzare la capacità amministrativa della Pubblica Amministrazione e ad affrontare le sfide poste dal PNRR.
Resta da vedere come queste nuove disposizioni si tradurranno nella pratica e se contribuiranno effettivamente a invertire la tendenza di diminuzione dei candidati e delle rinunce al posto.