Verì su emergenza Covid, “Percorso ancora lungo ma iniziamo a vedere la luce”
di Redazione | 07 Maggio 2020 @ 15:50 | ATTUALITA'L’AQUILA – “Ho raccontato come L’Abruzzo ha gestito l’emergenza Covid mettendo in campo una serie di azioni definibili come sette pilastri. Dopo la fase dell’urgenza, da cui siamo usciti, adesso siamo nella fase della programmazione, così come ci viene richiesto dalle linee guida ministeriali. Il percorso è ancora lungo ma iniziamo a vedere la luce”.
È quanto ha dichiarato l’assessore Nicoletta Verì questa mattina in audizione nella Commissione Sanità. L’assessore ha riepilogato anche come sono stati impiegati i 30 milioni di euro ricevuti dal Governo: 5 milioni 480 mila euro per il personale e gli straordinari, 2 milioni 192 mila euro per il reclutamento professionale, 5 milioni 261 mila euro per le strutture private accreditate o autorizzate, 3 milioni 507 mila euro per l’utilizzo del personale accreditato, 14 milioni 467 mila euro per il personale delle Usca. Un ulteriore contributo pari a poco più di 1 milione 96 mila euro la regione lo ha ricevuto come anticipo dei fondi dell’articolo 20 per opere di edilizia sanitaria. L’importo è stato suddiviso in parti uguali tra tutte le quattro asl provinciali. Altri dati hanno riguardato il dettaglio della spesa del personale: assunti 76 medici, 181 infermieri, 91 Operatori socio-sanitari, 13 collaboratori professionali, 62 operatori tecnici e autisti del comparto sanità. Estesa l’indennità di malattie infettive a tutto il personale.
“E’ inoltre in corso la definizione di una premialità – ha spiegato la Verì – per le mensilità di marzo ed aprile in favore del personale sanitario che verrà diviso in due fasce di premialità: fascia “A” pari ad una premialità di 40 euro l’ora; fascia ‘b’ pari ad una premialità di 20 euro l’ora. Si tratta di fondi regionali”.
E sulla gestione dei malati nei prossimi mesi la Verì ha parlato della “Realizzazione di una rete che non si basa solo sull’ambito ospedaliero ma anche quello territoriale con l’istituzione delle Usca e di una serie di cure domiciliari.”