Uomo morto a Pagliare, giallo e scontro politico sulla sepoltura

di Redazione | 16 Aprile 2020 @ 10:51 | POLITICA
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L’AQUILA – Fa discutere all’Aquila la tumulazione del 45enne di nazionalità marocchina deceduto a Pasquetta nella sua abitazione di Pagliare di Sassa.

Il cimitero cittadino è infatti notoriamente ancora sguarnito di un’area destinata ai defunti di fedi religiose diverse da quella cristiana, nonostante le richieste susseguitesi negli anni e persino una mozione approvata dal Consiglio comunale nell’ormai lontano 2015.

“In un periodo di forte incertezza e paura per il futuro non è pensabile che si profilino divisioni nella collettività. La morte di un giovane cittadino aquilano dovrebbe generare nella collettività solo tristezza, non certo dissidi. Cercherò di fare chiarezza. Questo nostro concittadino, marocchino di religione musulmana, ma residente da sempre a L’Aquila, ha diritto ad essere seppellito nel cimitero cittadino come chiunque: sono perciò sicura che il settore cimiteriale del comune dell’Aquila abbia sempre agito nel rispetto delle leggi vigenti che non consentono discriminazioni per la sepoltura delle salme in base alla religione di appartenenza”, afferma in una nota Edlira Banushaj, consigliera comunale straniera.

“Qualora invece la richiesta di sepoltura da parte della famiglia del defunto riguardasse un’area dedicata ad altri culti nel cimitero cittadino, non si può far altro che ammettere che in città non vi sia, al momento, questa possibilità, seppure nel 2015 l’approvazione di una mozione dell’allora consigliere straniero apriva le porte a queste istanze”, fa osservare Banushaj.

“In questo periodo così drammatico non è difficile comprendere che le paure che attanagliano tutti siano anche quelle che riguardano il futuro dopo la morte: moltissimi cittadini di altre religioni, non solo all’Aquila, si stanno interrogando con angoscia su dove sarà possibile piangere i loro cari e se quel luogo avrà la dignità di un luogo dedicato al loro credo. Sono interrogativi propri dell’umana condizione e propri di chi non sempre vede riconosciuto uno spazio di diritto”.

“Al fine di non alimentare le tensioni sociali nella nostra comunità che ribadisco essere quella aquilana, provvederò a fare un’interrogazione per accertare la consequenzialità sia amministrativa che politica dei fatti che fin qui si sono succeduti”, continua Banushaj.

“Mi preme ricordare che attribuire uno spazio per le varie religioni all’interno del cimitero è demandato al volere politico che deve valutarlo e attuarlo nelle sedi democratiche come quella dell’assise cittadina”, conclude la consigliera straniera. “Credo che specialmente in questo momento, bisogna lavorare tutti per mantenere la coesione sociale, stemperando i problemi che possono trovare una soluzione semplicemente ricercandone origine e volontà”.

“Premesso che ogni defunto, per quanto riguarda il nostro ordinamento comunale, nel pieno rispetto della Costituzione italiana, viene trattato con pari dignità, senza alcuna distinzione di razza, sesso, lingua e religione, preme sottolineare che ad oggi non è mai pervenuta agli uffici del Servizio cimiteriale alcuna richiesta di sepoltura del de cuius, da parte dei familiari”, spiega dal canto suo l’assessore ai servizi cimiteriali Fabrizio Taranta.

“Se solo la richiesta fosse pervenuta ai nostri uffici non avremmo avuto difficoltà a provvedere alla sepoltura, secondo le norme previste dall’ordinamento comunale vigente”, continua Taranta in una nota.

“Questa amministrazione comunale, data l’attenzione che intende riservare a tutti i cittadini, senza distinzione alcuna, proprio per colmare le lacune lasciate dal regolamento approvato dal precedente Consiglio comunale con deliberazione n. 15 del 6 febbraio 2014, sta ultimando la redazione di un nuovo regolamento di polizia mortuaria, da sottoporre all’attenzione degli organi competenti – spiega l’assessore – che prevede la possibilità del seppellimento delle salme e alla conservazione dei resti, ceneri ed ossa di persone appartenenti a specifiche comunità religiose. Anche alle comunità straniere che ne facciano richiesta, quindi, potranno essere concesse delle aree da individuare in sede di revisione del Piano Regolatore Cimiteriale, per la sepoltura dei cadaveri dei propri connazionali”.

“Occorre precisare però, che allo stato attuale, il cimitero cittadino non dispone di aree extra, debitamente distinte e distanti da quelle ordinarie, come spesso richiesto da specifiche comunità religiose. Per questo ogni ulteriore valutazione sarà oggetto di confronto anche con i rappresentanti delle varie comunità straniere. Ma mai a nessuno, che non operi tali distinzioni, verrà negata degna sepoltura all’interno dei nostri cimiteri”.

“Mi dispiace costatare che la la morte di un nostro concittadino generi solo polemiche e strumentalizzazioni. Esprimo alla famiglia le mie più sentite condoglianze”, conclude Taranta.


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