Una terra di mezzo. Italia, musei da scoprire. Presentato il volume sull’Abruzzo

di Fausto D'Addario | 29 Maggio 2023 @ 05:21 | ATTUALITA'
musei da scoprire
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E’ stato presentato a Roma, martedì 23 maggio, nella cornice del complesso di San Michele, il volume dedicato ai musei dell’Abruzzo, primo della nuova collana “Italia. Musei da scoprire. Si tratta di un’iniziativa fortemente voluta e promossa dalla Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura ed edita per i tipi dell’autorevole casa editrice l’Erma di Bretschneider, che dal 1896 è un passaggio obbligato per tutti gli appassionati di antichità, arte e scienze umane. Alla presentazione, oltre al Direttore generale Musei, Massimo Osanna, è intervenuta Federica Zalabra, Direttore regionale Musei Abruzzo, oltre ai direttori e alle direttrici regionali dei musei di Lombardia, Basilicata e Sardegna, i cui volumi della stessa collana sono stati presentati nel corso della sessione.

Massimo Osanna, che da direttore del Parco archeologico di Pompei ha assunto la guida della Direzione musei, ha sottolineato come “tra le competenze della Direzione generale Muse – promotrice di questa collana di libri – c’è la valorizzazione, intesa come precipua di questa Amministrazione centrale e delle sue diramazioni periferiche, che hanno il compito di mettere in valore non solo il patrimonio culturale genericamente inteso, ma anche gli istituti e luoghi della cultura che lo conservano”. La valorizzazione del patrimonio culturale” – ha evidenziato Osanna –“passa in primo luogo attraverso la promozione della sua conoscenza, ed è in quest’ottica che è stato concepito questo nuovo progetto editoriale”.

Il progetto “Italia. Musei da scoprire” è immaginato come un viaggio attraverso le regioni italiane, con l’obiettivo di far conoscere al grande pubblico il patrimonio di quei luoghi minori, che solitamente rimangono fuori dai grandi circuiti turistici, ma che allo stesso tempo conservano un puzzle di memorie, fatto opere, oggetti e reperti di incalcolabile valore e bellezza. La guida si apre con una citazione de La figlia di lorio di Gabriele D’Annunzio – primo tra i cantori dell’Abruzzo la cui memoria attraversò buona parte dei suoi scritti – dove la terra d’Abruzzi è quella fra la montagna e il mare. Un territorio fatto di roccia e acqua, il cui patrimonio culturale emerge in tutta la sua preziosità in questo progetto editoriale, nonostante sia forse una delle regioni meno note al grande pubblico italiano e straniero.

Tra queste pagine fresche di stampa andiamo alla scoperta, scrive Massimo Osanna nella prefazione, “di quindici luoghi che afferiscono alla Direzione regionale Musei Abruzzo. La scarsa notorietà ai più di monumenti spesso di grande bellezza e siti in contesti naturalistici di straordinario impatto visivo (si pensi alla chiesa di San Pietro ad Oratorium a Capestrano, all’abbazia di San Giovanni in Venere a Fossacesia o a San Pietro ad Alba Fucens) è forse da imputarsi proprio alla conformazione orografica del territo-rio, che con la sua forte montuosità ne rende sostanzialmente difficoltosa l’accessibilità. Eppure è tra le pieghe rocciose degli Appenini che si incuneano complessi storico-artistici, la cui importanza è ampiamente riconosciuta dagli studi di settore, che da sempre hanno individuato, accanto alla presenza di forti tradizioni locali, l’apertura dinamica a influssi culturali allogeni di questa terra di mezzo”.

Insomma, tutto sembra dire che l’Abruzzo è una regione non può più attendere di essere apprezzata e amata come invece meriterebbe, nello spirito della Convenzione di Faro, richiamata da Osanna. Nell’ormai lontano ottobre 2005 nella città portoghese di Faro fu presentato un documento rivoluzionario, che l’Italia avrebbe sottoscritto solo otto anni dopo. La Convenzione ha segnato il passaggio dal diritto del patrimonio culturale, al diritto al patrimonio culturale: oltre agli specialisti e ai professionisti del settore, sono anche e soprattutto i cittadini, le comunità locali e persino i visitatori e i fruitori ad essere coinvolti e ad avere un ruolo chiave nelle attività di promozione, conoscenza e tutela del patrimonio. E c’è di più: la Convenzione estende l’idea di patrimonio culturale a tutti gli aspetti dell’ambiente, che sono il risultato dell’interazione tra i luoghi e i popoli che hanno trasformato quel paesaggio. L’obiettivo, oltre alla mera e statica conservazione, è quello di accrescere e utilizzare il potenziale economico dell’eredità culturale. Perciò un’operazione editoriale di tal genere non può che andare nella direzione dell’accessibilità culturale ai monumenti, spiegando al turista ideale la densità storica e artistica della nostra regione.

Federica Zalabra, Direttrice regionale Musei Abruzzo, descrive questa guida come un viaggio dentro l’Abruzzo dove – forse come in nessun’altra regione italiana – “il museo è il territorio e il territorio si manifesta con il suo orgoglio e la sua forza nel museo. Il viaggiatore che vorrà seguirci non dovrà aver timore di fare tanti chilometri su incredibili strade che attraversano il paesaggio, a volte tortuose a volte drittissime, sfacciatamente senza mai cedere di un solo millimetro davanti alla natura. Non creda il viaggiatore che la strada tra un luogo della cultura e un museo, tra una chiesa e un’area archeologica sia monotona. Qui in Abruzzo non lo è mai!

La provincia di L’Aquila occupa più una buona metà degli itinerari proposti.

Il primo, dai Sabini ai fasti del Rinascimento, tocca l’area archeologica di Amiternum, per arrivare nel cuore del capoluogo nella sontuosa basilica di San Bernardino, tra le principali del tessuto storico cittadino.

Il secondo itinerario conduce all’area archeologica  diAlba Fucens, “la cui grandezza antica è perfettamente percepibile ancora oggi, avvolta dalla maestosità delle montagne che la circondano” e al poderoso Castello Piccolomini con le sue due collezioni museali.

Il terzo itinerario si addentra nel cuore dell’Abruzzo, con le chiese di San Bartolomeo a Carpineto della Nora e di San Pietro ad Oratorium a Capestrano, fino ad arrivare alla Taverna Ducale di Popoli.

Il quarto itinerario proposto si ferma a contemplare lo splendore delle abbazie: quella che Celestino V fondò nel XIII secolo, “oggi nel suo aspetto settecentesco, silenziosa e solenne nella sua solitudine” e San Clemente a Casauria, la perla della Direzione Regionale Musei Abruzzo, possente fondazione del IX secolo “bella come una cattedrale, piena di memorie antichissime, dov’è un gran candelabro di marmo bianco, un fiore d’arte meraviglioso, creato da un artefice senza nome“, come venne descritta da questi emozionati versi dannunziani.

Il quinto itinerario giunge ai Musei archeologici di Chieti e alla scoperta della storia antica dell’intero Abruzzo, mentre il sesto percorso, tra le nuvole e il mare, lambisce la costa, con Pescara e i ricordi d’infanzia nella Casa natale di D’annunzio e con la maestosità delle architetture monastiche di Fossacesia.

Il settimo itinerario punta più a nord nel teramano, a Campli, tra le suggestioni degli antichi popoli italici, in parte ancora sconosciuti nelle sale Convento di San Francesco.

Il viaggiatore ritornerà certamente con un ricco bagaglio di ricordi, immagini e sensazioni. Ma questo è solo l’inizio: c’è spazio, nel magico mondo dell’Abruzzo, per molte altre storie.

Forse, come scriveva William Least Heat-Moon, “la noia dipende soltanto dalla percezione limitata del viaggiatore e dalla sua incapacità di vedere più a fondo“.


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