Una riflessione di Gabriele Curci, Presidente Fiab L’Aquila più bici in città

di Redazione | 10 Gennaio 2023 @ 11:07 | ATTUALITA'
riflessione
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L’AQUILA – “Una riflessione e una pianificazione che permetta di valorizzare la montagna in altri modi, che non siano esclusivamente quello dello sci da discesa”.

Così, scrive in una nota, Gabriele Curci, Presidente ‘Fiab L’Aquila Più Bici in Città’, commentando due articoli comparsi sulla stampa e sui social, uno relativo alle perdite dei gestori degli impianti sciistici del Gran Sasso a causa della mancanza di neve ed uno relativo ad commerciante del centro che ha pubblicato un video in cui mostra come sia possibile accedere in macchina al centro storico e parcheggiare davanti al negozio.

“Non me ne vogliano gli appassionati, – prosegue la nota, relativamente al primo articolo – rimarrà sempre di più uno sport di nicchia. Io non ci vedo nulla di male o di ‘orribile’: i non praticanti di sci da discesa sono, già oggi, molti di più dei praticanti e non crediate che essi non siano altrettanto desiderosi di vivere la montagna.

Magari lo vogliono fare a piedi, in bici, a cavallo, in camper o altro. Magari vogliono solo andare a stare lì e guardare un po’. Come dice il papà di Berio in ‘Le otto montagne’ – passaggio stranamente non ripreso nel film – “uno va in montagna perché lì sotto non ti lasciano in pace”.

I servizi per tutto quest’altro immenso bacino di utenza sono scarsissimi: ad esempio, avete mai provato a prendere un bus per andare a Fonte Cerreto a prendere la funivia? Andata e ritorno?

Al commerciante del centro, – prosegue Curci –  con tutto l’affetto e la comprensione possibile, dico che sta sbagliando approccio: il centro storico non può e non potrà mai competere con la logica funzionalistica e specializzata del centro commerciale, disperso in zone non abitate e dotato di aree di parcheggio molto più grandi della superficie commerciale effettiva.

Un centro storico deve necessariamente proporre un’alternativa drasticamente diversa, che poi è ciò che le persone si aspettano e cercano in un ‘centro storico’.

Se posso permettermi un suggerimento a tutti i commercianti e a tutti coloro che in generale credono e stanno investendo nella rinascita del centro: unitevi e chiedete servizi di accesso pubblici all’amministrazione, non più parcheggi dentro le mura.

Un ambiente pulito, sereno, facile da fruire per tutti, incredibilmente bello, non può oggi che essere fruito in assenza totale o quasi di mezzi motorizzati privati, in tutte le ore e giorni della settimana.

Quelli della “libertà” comprata con un’automobile, come le nevicate, sono tempi andati, nostalgici, che forse non torneranno più. Anche qui non c’è nulla di tremendo: basta pensare e intraprendere le opportune azioni, c’è solo da guadagnarne tutti.

Anche in questo caso, già oggi, le persone che scelgono di non andare in centro, perché sono costretti dalla macchina, sono molte di più di quelle che ci si avventurano, esattamente come gli sciatori da discesa. Stiamo escludendo la porzione di “utenza”, ma sarebbe meglio dire di cittadini, più numerosa.

La realizzazione di servizi moderni e funzionali, rispecchianti la vera domanda e i veri bisogni delle persone,
alla montagna e al centro storico non possono che essere un volano socio-economico-ambientale positivo
per la comunità, ma occorre organizzarsi.

Il buon esempio di questi due luoghi simbolo del territorio, una volta resi funzionali, non potrà che contagiare positivamente anche tutti altri quartieri, frazioni e ambienti del Comune e offrire un esempio valido per tutte le aree interne e probabilmente non solo.

Come dicevano i latini ‘i tempi cambiano e noi cambiamo con essi. Attivamente o passivamente, aggiungerei. A noi quest’ultima scelta sulla modalità”, conclude la nota.


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