Un Parco della Memoria, per non dimenticare e per rinascere

Dopo dodici anni dal sisma del 2009, sarà inaugurato il 'luogo laico' dove fare memoria

di don Daniele Pinton | 28 Settembre 2021 @ 06:00 | ATTUALITA'
Parco della Memoria
Print Friendly and PDF

Oggi avrà luogo all’Aquila la cerimonia di inaugurazione del Parco della Memoria, un luogo che accoglie il monumento realizzato per rendere omaggio alle vittime del sisma che, il 6 aprile 2009 alle 3 e 32, ha cambiato profondamente la vita di una Città e ha causato la morte di 309 persone.

La cerimonia, organizzata dall’amministrazione comunale della Città capoluogo d’Abruzzo, guidata dal sindaco di L’Aquila, Pierluigi Biondi, vedrà la presenza dei parenti delle vittime di quel tragico momento della storia di un popolo, ma anche del Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, del Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Mara Carfagna, di molte autorità politiche e militari, di una rappresentanza della Chiesa aquilana, con la presenza del Cardinale Arcivescovo Giuseppe Petrocchi e del vescovo ausiliare mons. Antonio D’Angelo, oltre a molti cittadini.

Sarò questo il compimento di un percorso tanto atteso e desiderato, non solo dai parenti delle vittime del sisma del 2009, ma anche da un intero popolo, che in quella notte dell’aprile del 2009 ha visto infrangersi il sogno di molte generazioni e la morte di fratelli, sorelle, madri padri e amici.

Il Parco della Memoria,  dove è stato installato un obelisco alto quindici metri che sorge all’interno di una fontana monumentale, si trova a Piazzale Paoli, che ha visto un ampio piano di riqualificazione e che assume un significativo valore, per il fatto che sorge in un area delimitata da via XX settembre, via Campo di Fossa e via Luigi Sturzo, ovvero le tre strade in cui è stato registrato il più alto numero di decessi la notte del 6 aprile 2009. 

Il voler fare memoria, che aveva già avuto nel 2015 un luogo per ricordare le vittime del sisma, all’interno della Chiesa di Santa Maria del Suffragio, dove sotto la protezione della Salus Populi Aquilani, era stata realizzata la Cappella della Memoria, che custodisce il volto e il nome dei 309 morti, ora avrà anche un ‘luogo laico’ per avere fisicamente e geograficamente uno spazio di vita, in cui ricordare le vite spezzate in quella notte del 2009 ma anche per permettere di esercitare ‘il diritto di soffrire’.

Per la Chiesa, il tema ‘fare memoria’ assume un significato particolare, che può aiutarci a comprendere la portata di un luogo della memoria, attraverso due termini, che tra loro potrebbero sembrare per lo meno simili, ma in realtà non lo sono: memoria e memoriale, dove il primo è semplicemente il ricordo di un fatto passato, mentre il secondo è la ripresentazione dell’evento di cui si fa memoria, cioè il rendere presente un evento, o ancor meglio attualizzarlo, in modo tale che lo si rende contemporaneo a noi e noi vi partecipiamo direttamente, nello stesso modo in cui ne furono resi partecipi i primi che lo sperimentarono. 

Come riportato nel libro dell’Esodo al capitolo 12, 14, il Popolo di Israele, viveva la Pasqua come un memoriale dell’uscita dall’Egitto, con l’impegno a ringraziare Dio che aveva compiuto questo gesto d’amore verso il suo popolo.

Se noi guardiamo con sguardo laico, intriso di religioso, il luogo della memoria, che oggi verrà inaugurato, potremmo affermare, che ha una parvenza di memoriale, infatti è il luogo che vuole ricordare un fatto storicamente avvenuto, la ripresentazione di quell’evento, nella sofferenza della perdita delle persone care, ma anche una partecipazione di tutta la comunità aquilana a quel momento per una rinascita non solo materiale, ma anche spirituale.

I momenti che annualmente vengono vissuti nel giorno anniversario del sisma del 2009, che ormai hanno assunto una ritualità che antropologicamente vuole farsi carico non solo del ricordo, ma anche della sofferenza e del diritto a soffrire, come in più occasione ha sottolineato il cardinale Giuseppe Petrocchi, avranno ora un luogo della collettività che sarà strumento anche per educare le future generazioni alla cultura della prevenzione.

Il 7 ottobre 2014, papa Francesco, in una meditazione mattutina nella Cappella della Domus Sanctae Marte, dal titolo ‘Se si perde la memoria’, affermava che pregare, “È fare memoria davanti a Dio della nostra storia. Perché la nostra storia” è “la storia del suo amore verso di noi”.

Nella sua riflessione, inoltre il Papa, dopo avere sottolineato il fare memoria all’interno della dimensione ‘preghiera’, a proposito del ‘fare memoria’, ha constatato come questo atteggiamento è una “abitudine non molto comune tra noi. Dimentichiamo le cose, viviamo nel momento, e poi dimentichiamo la storia”. Invece, ha evidenziato, ”ognuno di noi ha una storia: una storia di grazia, una storia di peccato, una storia di cammino”. Inoltre ha anche sottolineato come “fare memoria della propria vita è dare gloria a Dio”. E anche “fare memoria dei nostri peccati, dai quali il Signore ci ha salvati, è dare gloria a Dio”.

A dodici anni dal sisma del 2009, ‘in una storia di cammino’, come sempre sostenuto dal Comitato familiari vittime del sisma, finalmente la Città di L’Aquila avrà un ‘luogo civile’ dedicato alla memoria per non dimenticare le perdite di vite umane, ma anche perché L’Aquila ‘possa conservarne una memoria che sia soprattutto monito affinché tragedie simili, non si ripetano più’.

E l’impegno dell’Amministrazione comunale di L’Aquila, che insieme ai parenti delle vittime del sisma del 2009 si è battuta dal 2013, perché questo luogo potesse essere realtà, al di la di quelli che sono i normali disguidi in prossimità dell’organizzazione di momenti come quello che vivremo, contribuirà ad avere anche un luogo della riconciliazione con un passato fatto di sofferenza, e di una memoria che proietti al futuro di una Città che non dimentica le sue vittime, ma che sulla forza che scaturisce dal loro sacrificio, sarà occasione di rinascita.


Print Friendly and PDF

TAGS