Un giorno al ‘rifugio’

Situato a Paganica, ' Cucce felici' accoglie i cani che arrivano dal canile sanitario della Asl dell'Aquila

di Michela Santoro | 15 Gennaio 2023 @ 06:00 | ATTUALITA'
rifugio
Print Friendly and PDF

L’AQUILA – La giornata al rifugio della Lega nazionale per la protezione del cane, sez. dell’Aquila, inizia alle 8.00 del mattino, tutte le mattine, dal lunedì alla domenica, col sole e con la pioggia, col freddo e con il caldo.

I cancelli chiudono alle 13.00. Non esistono feste tantomeno chiusure per ferie; si fanno i turni perché gli ospiti hanno bisogno di assistenza continua.

In questo periodo sono poco più di 350 i cani di cui prendersi cura ma si è arrivati anche a 420 esemplari. 

Esteso su un ettaro di terreno, è stato pensato per accogliere i ‘pelosi’ nella maniera etologicamente più corretta. Gli animali hanno molto spazio a disposizione, possono scavare buche e rotolarsi nel fango. 

La pianta del rifugio

Alcuni di loro vivono lì da molti anni; altri, invece, sono solo di passaggio. Tutti i giorni, dal lunedì al sabato, dalle 10.00 a mezzogiorno, il personale del rifugio è a disposizione degli adottanti. 

Altissima l’attenzione rivolta alle future famiglie perché il cane, una volta portato in casa, non venga poi riportato indietro.

“Invitiamo chi vuole adottare un cane a venire a vederlo da vicino, a sporcarsi le mani e le scarpe”, dice Cristian Evangelista, educatore cinofilo della Lega per la difesa del cane.

“Un cane non si prende con il cuore, solo perché fa tenerezza. Averne uno comporta una scelta consapevole e responsabile; ecco perché diciamo a tutti di non sceglierlo su internet ma di rendersi conto di cosa voglia dire”.

Un rifugio che è destinato a crescere. Presto verranno realizzati nuovi recinti e forse anche un ‘asilo’ per i cani degli associati. Non solo: c’è anche l’idea di costruire una biblioteca con testi dedicati esclusivamente agli animali dove attingere i volumi in prestito per imparare qualcosa di più dei nostri meravigliosi amici. 

Tra i vari progetti, ce n’è uno terminato da poco che si è potuto realizzare grazie ad una donazione della famiglia Mannucci per volontà di Michela e Stefania, sorelle di Mauro giovane alpino e sportivo, travolto da un’auto mentre era in bicicletta. 

Con i fondi che le sorelle Mannucci hanno destinato al rifugio, si è potuto rispolverare il progetto, pensato prima del covid insieme alle Unità forestali, di piantumare degli alberi per donare ai cani l’ombra naturale.

È così che, prima della fine dell’anno, 120 alberi hanno arricchito la flora del rifugio. 


Print Friendly and PDF

TAGS