Un dono della comunità cittadina aquilana, per mons. Antonio D’Angelo
di don Daniele Pinton | 24 Febbraio 2022 @ 10:13 | CREDERE OGGI
L’AQUILA – Questa mattina, nella sala Rivera di Palazzo Fibbioni, si è tenuta una breve cerimonia durante la quale, il sindaco dell’Aquila e presidente del Comitato Perdonanza, Pierluigi Biondi, Fabrizia Aquilio, assessore al Turismo e ai Rapporti internazionali e vice presidente del Comitato Perdonanza e il coordinatore del comitato, Raffaele Daniele, a nome della comunità cittadina, hanno donato a mons. Antonio D’Angelo, un nuovo pastorale.
Mons. D’Angelo, nominato da Papa Francesco il 14 agosto 2021, vescovo ausiliare di L’Aquila, e consacrato nella basilica di S. Maria di Collemaggio, il 12 settembre del 2021 dal Card. Giuseppe Petrocchi, da alcuni mesi affianca il Cardinale Arcivescovo del capoluogo abruzzese, nello svolgimento del ministero nella Comunità ecclesiale e sociale aquilana.
Questo dono, assume un significato forte, per il servizio che il Vescovo D’Angelo, ha iniziato a svolgere a L’Aquila, e ancor di più lo è in questo tempo di fiduciosa attesa, della conferma della visita apostolica di Papa Francesco per la Perdonanza 2022, al cui esito positivo, la municipalità e il Comitato Perdonanza, si troveranno in sinergia con la Curia e la Chiesa aquilana, nella preparazione di un evento, che vedrà la presenza del primo Papa della storia ad aprile la Porta Santa di Collemaggio.
Dopo il riconoscimento della Perdonanza celestiniana a Patrimonio Immateriale dell’UNESCO, la venuta di Pontefice, permetterà al Giubileo celestiniano, di assumere una ‘dimensione’ universale, a soli tre anni dal Giubileo Romano del 2025, indetto poche settimane fa.
Il bastone pastorale è segno di guida, di cura, di protezione e richiamo del legame profondo tra il pastore e il suo popolo. Troviamo conferma di ciò nel Salmo 23: “il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Rinfranca l’anima mia, mi guida per il giusto cammino a motivo del suo nome. Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza”.
Il pastorale donato dalla municipalità a mons. Antonio D’Angelo, al centro del riccio, che è la parte ricurva del bastone pastorale, ha la raffigurazione del Buon Pastore con le pecore.
La figura del Pastore – un simbolo che Gesù stesso ha scelto per esprimere l’amore di Dio manifestato agli uomini – ripreso in più occasioni da papa Francesco, come modello da imitare non solo dai vescovi ma anche da tutti i pastori delle comunità cristiane, rimanda alla parabola del Pastore Buono descritto con tenero realismo da Giovanni (10,11-16).
L’immagine qui rappresentata, ricorda che ‘Gesù, Buon pastore, non è mercenario, ma ama le pecore e le chiama ad una ad una, non fuggendo davanti al lupo, ma difende le sue pecore sino a dare, per loro, la vita’. Infine, questa raffigurazione ‘richiama il compito del vescovo di essere unito e fedele a Cristo e annunciatore del suo Vangelo per la speranza del mondo’.