Mutande sporche, calze e reggiseni usati, zoccoli, vecchie giacche alla naftalina ammuffita, maglie alla caciotta, vestiti al limite del porno. All’Aquila arrivava di tutto da tutto il mondo. Anche se faceva freddo e c’era la neve, potevano arrivare anche cartoni di crema solare e costumi da bagno. «Questa cosa sì, questa no. Questa scade tra poco e non la diamo».
Tutte le cose raccontano storie perché viaggiano. Come le storie, nessuna cosa ha un passaporto. Non stanno a guardare la cittadinanza. Le cose che arrivano nei campi raccontano le storie di chi le aveva. Alcune raccontano anche il dove e come erano state lasciate. E come vengono regalate.
Francesco viene da Molfetta, è la seconda volta che è in Emilia e si occupa del magazzino della cucina della tendopoli. Francesco è un bibliotecario delle cose da mangiare che vengono donate al campo e i tre container blu dove lavora sono la sua biblioteca: riorganizza ogni singola unità, le cataloga per genere, ne appunta la scadenza su un foglio di carta gialla.
È uno che vuole fare le cose per bene. Dice che è una lezione che ha imparato quando è stato all’Aquila: una signora, rimasta fuori dalla sua casa e che viveva in roulotte, si era presa cura di tutti i gatti del quartiere perché, diceva, erano i gatti dei suoi vicini che non aveva più visto dal 6 aprile. Da lei Francesco ha imparato a cucinare un coniglio con la massima cura e a fare attenzione a tutto.
Come all’Aquila, al campo arriva di tutto: lecca lecca, pasta, fette biscottate, aceto, fagioli, latte UHT, patatine fritte, miele. Arrivano anche pacchi di caffè in polvere, ma Francesco dice che qui, nel campo, non c’è la moca. Nonostante il disordine degli arrivi, il controllo delle scadenze, e la sua settimana dentro i tre container blu, Francesco dice che è fortunato. Ha a che fare con le cose, ma dice che «qui dentro si sperimenta l’essere umano».
Nel magazzino di Francesco, a Mirandola, nella Bassa modenese, sono arrivate anche le lenticchie di montagna. “Selezione speciale”, recita la scritta sul pacco da 200 grammi. Scadranno il prossimo 27 settembre. Ogni cosa, qui dentro, racconta una storia e le storie non scadono. E magari, anche se non è l’inizio dell’anno e qualcuno se ne prende cura, portano pure fortuna.
di ANDREA CARDONI