Trovare grazia presso Dio. La consacrazione
di Fra Piero Sirianni | 07 Giugno 2023 @ 05:38 | CREDERE OGGI
La consacrazione. Nel pomeriggio dello scorso 4 giugno – domenica della Santissima Trinità – suor Giorgia Maria, clarissa, ha professato i suoi voti temporanei nel proprio monastero di Paganica. Alla celebrazione eucaristica, presieduta dal nostro vescovo ausiliare mons. Antonio D’Angelo, hanno preso parte tantissimi fedeli e un buon numero di religiose, religiosi e sacerdoti. «Suor Giorgia Maria – ha detto il vescovo – ha trovato grazia presso Dio. E oggi, con il gesto della Professione dei voti, è chiamata a offrire una risposta al dono; nel silenzio dell’intimità col Signore nella preghiera». Mons. D’Angelo ricordava a lei e all’intero popolo di Dio che la consacrazione è un dono per tutti e per la Chiesa; essa diventa un servizio agli altri. Nell’omelia sottolineava: «Con la santità della tua vita permetterai all’immagine di Dio di brillare e di rivelarsi; ma ricorda sempre che nessuno – nella Chiesa – è chiamato a vivere un’esperienza da “solitario”: non si cammina mai da soli. Siamo immersi in una comunità, custodendo la vocazione – ciascuno – ad avere gli stessi sentimenti dell’altra e dell’altro; questo significa amare l’altro».
«Il mistero di Dio si compie – proseguiva il vescovo –, il mistero dell’amore del cuore trinitario di Dio; lo percepiamo in noi attraverso lo spirito della contemplazione: è la meraviglia che abita i nostri cuori».
Terminato il tempo del noviziato, suor Giorgia Maria ha professato i voti nelle mani della madre Rosa Maria Chiara, circondata dall’amore delle consorelle, dei familiari e dell’intero popolo dei fedeli; nella più grande famiglia che è la comunità ecclesiale, rappresentata tutta nella celebrazione dalla presidenza del vescovo ausiliare.
Il rito della Professione dei voti è molto suggestivo: la religiosa o il religioso “accoglie” la grazia di Dio; chiede a Lui la misericordia; si impegna – pubblicamente, nella grande assemblea liturgica – di osservare i voti di povertà, castità, obbedienza; si dona a una fraternità; si consegna alla Chiesa; rinsalda la propria testimonianza di fede nella società. Alla sorella povera di santa Chiara viene consegnato il libro della Regola, con la seguente formula: «Ricevi la regola della madre santa Chiara, specchio di vita evangelica. Osservala nella fedeltà quotidiana»; e il Crocifisso, accompagnato dalle parole: «Ricevi la croce del Signore nostro Gesù Cristo: se con lui soffrirai, con lui regnerai; se con lui morirai, possederai la gioia eterna e il tuo nome sarà scritto nel libro della vita». La consacrata risponde: «Amen»; cioè: “fiat”, “sia fatta la volontà di Dio”, “si compia in me la sua Parola”.
La Professione religiosa è un segno eloquente dell’amore trinitario che interpella ogni persona umana a fidarsi, a consegnarsi a Dio, alla Chiesa, ai fratelli e alle sorelle; è il regno divino che si realizza; è un seme di benedizione che viene piantato nella storia umana.
Possa suor Giorgia Maria – insieme alla sua comunità clariana – essere la via a Dio, la fiamma di speranza nella città degli uomini e delle donne del nostro tempo, balsamo di consolazione per le persone ferite, lievito che fa fermentare l’intera pasta della comunità cristiana.