L’Amministrazione Comunale dell’Aquila, sostiene, con ritrovata “spocchia”, che il bando per l’affidamento del piano di sicurezza della città, lo predisporrà con le sue mani, senza intrusi come Paolo Aielli, che hanno osato dare suggerimenti di procedure. Il vicesindaco Trifuoggi, continua a far riferimento esclusivamente alla videosorveglianza e al corso di arti marziali per la polizia municipale, quando un piano di sicurezza così come inteso, comprenderebbe anche i sistemi di accesso, le analisi della scena, un complesso protocollo di legalità, e una gestione di 6 anni. L’indifferenza è generale, e ognuno prova a coltivare il suo orto.
Insomma il Comune dell’Aquila, lo intende come una semplice gara tra elettricisti. Nonostante l’Usra, abbia fornito già da mesi, uno strumento per eleborare il bando europeo, il Comune non ha alcuna intenzione di farlo, e non ha gradito l’intrusione di Aielli, che i soldi però li ha “blindati”. Troppo costoso, dice il vicesindaco Trifuoggi ai nostri microfoni, il bando lo facciamo da soli con il nostro ufficio ad hoc, e Aielli stia al suo posto.
Se il Comune è così virtuoso, allora, come mai ancora non ha fatto il bando? Vuole fare una selezione ristretta forse? Chi comanda è ancora l’assessore Alfredo Moroni, che sigla protocolli, va a Milano e a Bologna, firma dichiarazioni d’intenti, lancia il Metrobus, ma sul piano di sicurezza tace. Chi si aggiudicherà la realizzazione di questa opera, che porterebbe grande qualità alla ricostruzione, dovrà annoverare una serie di esperienze di altissimo livello. Se questi 11 milioni di euro non verranno utilizzati, potrebbero essere dirottati altrove. Secondo Trifuoggi, invece, sono salvi ma sono troppi.. L’intervista al vice sindaco dell’Aquila…
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Servizio e testo Matilde Albani, riprese Elisabetta Di Giorgio – L’Editoriale