L’AQUILA – 43mila persone sarebbero uscite da una clinica inglese con un test anticovid sbagliato in poco più di un mese. Al centro della vicenda la Immensa Heath Clinic, dei proprietari di Dante Labs su cui le autorità britanniche ha aperto un’investigazione. Lo rende noto il Guardian.
La UK Health Security Agency, l’agenzia sanitaria britannica, ha annunciato la sospensione dei laboratori di Immensa Health Clinic a Wolverhampton, informa il quotidiano.
Il problema sarebbe nato quando una serie di persone è risultata negativa a questi test e positiva contestualmente in altri fatti altrove. Secondo l’agenzia sanitaria sarebbero almeno 43mila le persone che hanno avuto un risultato del test sbagliato tra l’8 settembre ed il 12 ottobre.
“Un incidente isolato attribuito ad un laboratorio” ha assicurato al Guardian, Will Welfare, ma ora si stanno verificando anche gli altri laboratori.
La polemica è anche politica. Immensa Health Clinic, spiega il Guardian, è di proprietà del fondatore di Dante Labs, ed è operativa in Uk dal maggio 2020. Secondo il ministro ombra alla salute, Jonathan Ashworth, “domande molto serie devono essere fatte su come un’azienda privata che non esisteva prima di maggio 2020, ha avuto un contratto di 120milioni di sterline”.
Andrea Riposati, amministratore di Immensa Health Clinic – e Ceo di Dante Labs – assicura che la società sta collaborando con le autorità: “Abbiamo analizzato più di 2,5 milioni di test lavorando a stretto contatto con le autorità britanniche”.
L’errore, spiega il Guardian, potrebbe essere anche all’origine di una recente risalita dei contagi, secondo quanto riferito da Kit Yates, dell’Università di Bath.
Dante Labs era finita sotto la lente di ingrandimento delle autorità inglesi a fine settembre. Era stato lo stesso governo inglese, attraverso una nota della Competition and Market Authority, ad annunciare un’investigazione. L’azienda sarebbe accusata di trattare i clienti in modo sleale ed in particolare di “Non consegnare test PCR e/o risultati in tempo o del tutto”, di “non rispondere ai reclami o fornire un servizio clienti adeguato”, di “rifiutare o ritardare i rimborsi quando richiesto”.
Non solo Dante Labs. L’investigazione delle autorità britanniche riguarda molte altre aziende che forniscono test. Il 3 settembre, la CMA ha avviato un’indagine anche su Expert Medicals e ad altri 19 fornitori di test sono state fatte varie prescrizioni.
“Le persone stanno pagando ingenti somme di denaro per questi test PCR cruciali e non ci sono scuse per un servizio scadente o inesistente”, ha dichiarato l’amministratore delegato della CMA. “Mentre le regole in Inghilterra sui test PCR per i viaggi dovrebbero cambiare nelle prossime settimane, la CMA continuerà a indagare se le aziende stanno violando la legge. Le aziende devono essere consapevoli che se troviamo prove di violazione della legge, non esiteremo ad agire. La CMA ha richiesto maggiori poteri, comprese le multe, per affrontare le truffe dei consumatori e le cattive pratiche commerciali. Il governo sta attualmente consultando queste proposte.”
