Si svolgeranno oggi, dalle 12.30, le autopsie a cura del medico legale Fabio De Giorgi, atto indispensabile per poter svolgere i funerali. Le indagini del Pm Guido Cocco, intanto, si concentrano anche sulle armi di Carlo Vicentini. Stasera, alle 21 nella chiesa parrocchiale di Tempera, ci sarà una veglia per le famiglie Vicentini e Pasqua.
L’AQUILA – Un biglietto, frasi confuse e farneticanti. Lo avrebbe lasciato il professor Carlo Vicentini, 70enne urologo in pensione, possibile autore della strage che si è consumata a Tempera probabilmente tra mercoledì e giovedì. Quattro vittime, compreso il presunto autore che si sarebbe tolto la vita più tardi: la moglie e i due figli, uno con problemi di salute molto gravi e aggravatosi ultimamente. Drammatica la dinamica, ricostruita dalla scientifica nella villetta di Tempera.
Le farneticazioni del bigliettino in qualche modo fanno pensare a un gesto improvviso. Altri elementi, al contrario, fanno invece ipotizzare una scelta che si è consumata nel tempo. Ai parenti aveva detto che sarebbe andato al mare, i cani da caccia sarebbero stati affidati ad altri, la pistola provata al poligono. Saranno le indagini a chiarire i dettagli di una vicenda che ha sconvolto in primis la comunità di Tempera, ma che ha toccato profondamente la città dell’Aquila dove le morti violente, fortunatamente, si contano sul palmo di una mano.
I dettagli, raccapriccianti, si possono anche omettere, come tante parole probabilmente inutili sulle motivazioni del gesto. Resta sicuramente lo sconcerto in città per una famiglia che, per quanto ne sappiano, poteva essere quella di chiunque, con i suoi problemi, pregi e difetti. Di un movente la famiglia Vicentini se ne farà ben poco, siamo noi che cerchiamo risposte che possano in qualche modo tranquillizzarci sul nostro stile di vita, sulla nostra società e comunità dove si è sempre più soli, sempre più di corsa e con sempre meno tempo per se stessi e figuriamoci per gli altri.