Tecnici edili su fune, “sbagliato chiamarli acrobati”

di Michela Santoro | 04 Giugno 2023 @ 05:00 | ATTUALITA'
Tecnici edili su fune
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L’AQUILA – Tecnici edili su fune, “sbagliato chiamarli acrobati”. “Purtroppo il settore del lavoro su fune è penalizzato dall’utilizzo di un linguaggio improprio”.

Così Ettore Togni, direttore del ‘Training center’ Kong Spa, la società di cui si è avvalsa la Scuola edile dell’Aquila per la formazione dei suoi tecnici.

“È un lavoro come un altro – continua Togni- con personale altamente specializzato che non ha niente a che vedere con la spettacolarizzazione, come spesso succede.

Nell’accezione comune, infatti, questo lavoro è ancora molto legato alla performance, pur essendo tutt’altro.

Il lavoro su funi – prosegue Togni – è praticato dal secondo dopoguerra, da quando, a seguito dei bombardamenti, su tutte le montagne d’Italia, l’instabilità dei ponti ha richiesto l’utilizzo di tecniche allora inconsuete, ovvero quelle che usavano gli alpinisti.

Ma non si tratta di rocciatori, assolutamente e le acrobazie non c’entrano nulla. Anzi, chiunque sia il committente, sicuramente non vuole sentire parlare di acrobazie ma di sicurezza e professionalità.

Non è vero, neanche che il loro lavoro si sostituisce all’allestimento del ponteggio. La funzione dei tecnici edili su fune è esplorativa e può essere utile giusto per piccoli interventi.

Un domani, data la enorme quantità di beni storici ed architettonici del nostro Paese, – conclude Togni – potrebbe essere importante dotare tutti gli edifici o monumenti storici che, abitualmente ricevono interventi di restauro magari quando già sono pericolanti, di appigli per i tecnici su fune così da controllare con regolarità lo stato delle strutture e regolarsi per tempo sul da farsi e non a problematica già avanzata”. 

L’intervista

 


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