Teatro dei Marsi, Galimberti e l’amore che non fa male
di Redazione | 17 Novembre 2023 @ 09:59 | CULTURA
AVEZZANO – “Platone diceva che i doni più grandi vengono dalla follia che è dono di Dio e la follia erotica è la più divina. La ragione, infatti, non interviene nell’amore. È amore che dispone dell’Io e non il contrario”. Esordisce così Umberto Galimberti al Teatro dei Marsi di Avezzano in una serata completamente gratuita che il Comune ha voluto regalare alla cittadinanza in prossimità del 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Un incontro dal titolo L’amore non fa male, che si rivela un vero dono, ricco di spunti di riflessione e sentimenti da portare a casa, e che il pubblico ha accolto con grande entusiasmo e ammirazione registrando in poche ore il sold out dei posti disponibili.
Un excursus all’interno della filosofia greca, da Socrate, il “filosofo della dotta ignoranza” a Jung e Freud. Ma qual è il ruolo della filosofia? Questo uno dei temi centrali del discorso: “La filosofia non ha niente da insegnare, il suo compito è mettere in questione le idee che abbiamo in testa. E su cosa si fondano i nostri pensieri? Socrate pensa che la verità sia in ciascuno di noi ma è incrostata dalle suggestioni retoriche. Sta a noi ripulirla dai licheni come la statua di Glauco”, incalza Galimberti.
Eppure Socrate, il filosofo famoso per aver ammesso di non sapere nulla, afferma di sapere una cosa sola: le cose d’amore. Per il filosofo Galimberti, che dal mondo greco estrapola la verità della natura umana, l’amore è mancanza, non possesso.
“Amore non è un rapporto tra me e te, ma tra la mia parte razionale e la mia parte folle. E quando io incrocio la mia follia con la tua, allora mi innamoro. Io ti faccio scendere nella tua follia e ti riporto fuori. E questo crea un legame”. È così che Umberto Galimberti ha incantato la platea del teatro abruzzese parlando di sogno e atopia, la condizione necessaria per poter parlar d’amore.
“Irrazionale è l’amore, il sogno, la fantasia. Queste cose non possono essere eliminate dall’uomo, e non sono negative proprio perché non siamo intelligenze artificiali ma umane”. Tocca così anche un altro tema molto in fermento negli ultimi tempi, quello delle intelligenze artificiali che stanno allarmando tanti lavoratori artigiani del settore artistico.
Al Teatro dei Marsi di Avezzano ieri sera si è data voce ad uno dei filosofi più amati e seguiti da grandi, giovani e giovanissimi che, al termine dell’incontro, si sono apprestati al firma copie per conoscere il maestro dell’esaltazione della follia, e per lasciarsi travolgere – chissà! -, varcata la soglia del teatro, dalla passione più travolgente che abita l’inconscio umano, quella amorosa.
di Eleonora Iacobone