Teatro comunale, i ritardi fanno discutere. Passo Possibile: “Lunedì la nostra interrogazione”

di Alessio Ludovici | 03 Giugno 2023 @ 07:35 | CULTURA
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L’AQUILA – E’ un’interrogazione del Consigliere comunale Alessandro Tomassoni, Il Passo Possibile, che verrà discussa lunedì in Consiglio comunale, a riaccendere i riflettori sul Teatro comunale. Un’opera che non sembra mai arrivare a destinazione. L’anno scorso, stimolati da un’apertura straordinaria in occasione delle Giornate Fai d’Autunno, si era tornati a sperare in una più rapida conclusione del restauro, ma anche il 2023 è arrivato quasi al giro di boa senza notizie in merito. “Il recupero di quei luoghi di cultura che – spiega Tomassoni – hanno caratterizzato nel tempo la storia e l’identità della città, su tutti il Teatro comunale, ma anche il San Filippo, il S. Agostino, l’Auditorium “Nino Carloni” del Castello, il Cinema Massimo, non sono evidentemente una priorità dell’Amministrazione. A 14 anni dal sisma si parla tanto di ricostruzione sociale ma poi, anche per la generalizzata insufficienza di spazi utili adeguati, è davvero inconcepibile che nulla si faccia per riconsegnarli alla nostra comunità”.

La vicenda del restauro è ripercorsa dalla stessa interrogazione. Nel 2010, con Decreto del Commissario delegato per la Ricostruzione furono appostati 12milioni e 675mila euro per il restauro del Teatro Comunale. Poi il travagliato cantiere, iniziato nel 2015. Travagliato e ricco di sorprese, come l’antico pavimento e i graffiti ottocenteschi sulla volta del foyer. Nel 2017 e nel 2021, con delibere Cipes, arrivano altri 6 e 3 milioni. Obiettivo? Chiudere entro il 2023, per i 150 anni del teatro, ormai la sfida sembra improba. 

“Sul maggior presidio culturale cittadino”, spiega Tomassoni,  “contrariamente ai proclami sulla (finta) riapertura annunciata più volte proprio per il 2023 in occasione dei 150 anni dalla sua fondazione e gli auspici del Sindaco per un maggior impulso sugli adempimenti a ciò necessari, l’amara realtà è che i lavori sono fermi al palo da anni e nulla si sa. Cosa osta alla ripresa e alla conclusione dei lavori? A che punto è lo stato di avanzamento del progetto esecutivo? Quali sono ad oggi, le somme realmente disponibili in cassa? I relativi fondi PNRR a disposizione sono stati intercettati? E ancora: quali sono le eventuali motivazioni di ordine amministrativo e tecnico che non consentono la riapertura del Teatro San Filippo (pronto dal 2017, è stato fatto il collaudo tecnico?) e degli altri indicati? Esiste un  cronoprogramma generale d’intervento del Comune unitamente agli altri Enti periferici dello Stato coinvolti nelle varie procedure?”

“Le Associazioni e le Istituzioni di riferimento che qui fanno e offrono cultura e gli stessi cittadini che vorrebbero beneficiarne al meglio in luoghi adatti e non sottodimensionati, pienamente recuperati nel loro splendore, hanno tutti diritto a risposte chiare, precise e immediate su quando tutto ciò sarà possibile”, prosegue Tomassoni che poi accusa il centrodestra: “Un’ imperdonabile inerzia e noncuranza progettuale e di spesa da parte del centro-destra cittadino in “perfetta” linea con la generale carenza di interventi di recupero del patrimonio edilizio pubblico e monumentale e a fronte di quotidiani annunci di operazioni finanziate col PNRR che rischiano però di non vedere mai la luce per i tempi realizzativi imposti dall’UE.”


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