Tamponi agli operai, primi 100 negativi: domani riaprono 2 cantieri

di Marco Signori | 10 Maggio 2020 @ 06:05 | ATTUALITA'
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L’AQUILA – Nel pomeriggio di ieri dall’Istituto zooprofilattico di Teramo, uno dei 4 laboratori autorizzati in Abruzzo, sono arrivati i primi risultati dei tamponi effettuati nella giornata di mercoledì, nel centro prelievi realizzato dall’Ance a tempo di record a Collemaggio: di 100 operai sottoposti al test, nessuno è risultato positivo al Covid-19.

L’associazione dei costruttori guidata da Adolfo Cicchetti si è mobilitata dopo che il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, con una discussa ordinanza ha imposto alle imprese di effettuare il test per verificare la negatività al Covid-19 a tutte le maestranze prima del ritorno a lavoro nella ricostruzione post-terremoto.

Tanto che, non senza polemiche, nessuno dei circa 500 cantieri ha riaperto lunedì scorso all’Aquila, caso unico in Italia dove l’avvio della fase 2 dell’emergenza Coronavirus ha invece permesso la ripresa delle attività al settore edile e manifatturiero.

“Si immagina che a pieno regime possa lavorare un numero di persone che può arrivare fino a diecimila unità, una piccola città all’interno della città, con il dipartimento di prevenzione della Asl c’è stata la condivisione del fatto che questo rappresenta un potenziale elemento di contagio e quindi L’Aquila potrebbe uscire dal livello zero a cui siamo stati abituati”, ha detto Biondi motivando la decisione di imporre il test alle maestranze.

Un decisione arrivata il 30 aprile e per questo giudicata tardiva da molti imprenditori e dall’Apindustria, anche se l’Ance si è subito rimboccata le maniche per rispettare l’ordinanza del sindaco. Mentre da un lato il Consiglio comunale chiedeva misure persino più rigide, e dall’altro il prefetto faceva osservare come la scelta di sottoporsi a tampone può essere solo facoltativa. L’opposizione, dal canto suo, con il Partito democratico ha considerato un fallimento la mancata riapertura dei cantieri il 4 maggio e con Coalizione Sociale ha chiesto che i tamponi venissero fatti a tutta la popolazione.

In base all’intesa sottoscritta tra Ance L’Aquila e Zooprofilattico di Teramo, dovrebbero essere 500 i tamponi processati al giorno per tutti i 4.200 operati impegnati in quello che è considerato il cantiere più grande d’Europa.

“Operare in sicurezza, aldilà di ciò che è obbligatorio o meno e delle disquisizioni giurisprudenziali, è prima di tutto un interesse degli imprenditori e non solo per la norma che classifica il contagio come infortunio sul lavoro e non come malattia, con tutto quel che segue sul piano penale”, ha commentato Cicchetti all’avvio dei prelievi.

“D’altronde già prima dell’ordinanza comunale, nei due mesi di lock down, stavamo perseguendo, in piena sintonia con la grande maggioranza dei nostri associati, la strada di istituire un laboratorio dedicato alle maestranze per la tranquillità delle nostre imprese e degli operai”.

“Spero sia finalmente evidente che – ha aggiunto Cicchetti – fermo restando la libertà di scelta degli operai sui tamponi che peraltro non forniscono patenti di immunità, gli imprenditori aquilani stiano scegliendo la via della massima precauzione possibile, per un attaccamento naturale alla propria città e alle proprie maestranze. Ci auguriamo che questo approccio possa contribuire a rassicurare la cittadinanza e le istituzioni sulla nostra attitudine proattiva e sul condiviso interesse di portare a termine la sfida della ricostruzione e della rinascita, al riparo da ulteriori rischi e calamità sanitarie”.

I primi 100 tamponi hanno riguardato le maestranze del gruppo che fa capo a Eliseo Iannini, responsabile della Commissione Covid-19 dell’Ance e anche per questo in prima linea nell’allestimento del centro prelievi di Collemaggio, su un’area messa a disposizione dalla Asl provinciale, e si sono svolti mercoledì tra le 13 e le 17.

“I risultati danno ora la possibilità di riaprire due importanti cantieri, sin da domattina”, afferma Iannini, “quello dell’aggregato di San Massimo e quello del castello cinquecentesco. Due interventi di recupero molto importanti, sia perché riguardano edifici simbolo della città danneggiati dal terremoto del 2009, sia per l’importo dei lavori: circa 26 milioni di euro nel primo caso, dove mancano solo 2 mesi alla conclusione, e 33 per il forte spagnolo”.


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