Sviluppo Restart: Pietrucci, “Alle imprese del cratere subito i 10 milioni di euro fermi da un anno”
di Redazione | 02 Aprile 2020 @ 16:29 | ATTUALITA'
L’AQUILA – “Alle imprese del cratere subito i 10 milioni di euro fermi da un anno”.
È quanto chiede in una nota il consigliere regionale del Partito democratico Pierpaolo Pietrucci, denunciando “i ritardi e il dimezzamento del Fondo per l’accesso al Credito delle Pmi del cratere sismico 2009”.
“Nell’ambito del programma Restart per il rilancio economico e sociale del cratere sismico 2009, la precedente Giunta regionale propose – d’intesa con le parti sociali – una misura di sostegno al credito per le Pmi – scrive in in una nota – . Dopo un difficile confronto col Mise, il Cipe, la Corte dei Conti e la Struttura Tecnica di Missione, due anni fa, esattamente il 28 febbraio 2018, il Cipe con la Delibera numero 25 assegnò 10 milioni di € per l’accesso al credito alle imprese e ai professionisti del cratere”.
“La Regione Abruzzo, presieduta all’epoca da Giovanni Lolli con due delibere (la Dgr 43/2019 e la Dgr 128/2019) definì le procedure d’utilizzo delle risorse, individuando un Fondo di Garanzia operante per il tramite del sistema dei Confidi regionali – aggiunge -. E così, finalmente, dopo ulteriori approfondimenti del Cipe e della Ragioneria dello Stato il 19 marzo 2019, il Mise ha accreditato a favore della Regione Abruzzo la somma di 7 milionio 779 mila 693,63 euro a valere sui 10 milioni assegnati.Da allora nulla è successo. Sarebbe bastato dar seguito all’impostazione condivisa per consentire alle micro, piccole e medie imprese di accedere a questi fondi utilizzando un prezioso sostegno al credito per affrontare le difficoltà economiche, le spese d’esercizio, i costi delle attività”.
“Non paghi della grave e colpevole inerzia, tempo fa gli assessori Febbo e Liris si sono addirittura vantati di aver “sbloccato” i fondi disponibili – prosegue Pietrucci -. Naturalmente, invece, il ritardo era tutto loro ed è continuato per altri lunghi mesi. E come se non bastasse, dopo quella “bufala”, sono rimasti ancora con le mani in mano…fino ad oggi: fino alla Delibera 166 del 24 marzo 2020 che però dimezza le risorse a disposizione.La Giunta regionale, infatti, per sostenere l’accesso al credito delle piccole imprese, ha deciso di utilizzare solo il 50 per cento ndel fondo tramite i Confidi, cioè solo 5 milioni di € anziché i 10 milioni previsti e disponibili, senza specificare come, quando, dove e con quale strumento utilizzare i 5 milioni restanti. Con il rischio concreto che, modificando in modo arbitrario e unilaterale la decisione del Cipe, possa essere invalidata e bloccata tutto la procedura”.
“In un momento drammatico come questo, col blocco economico prodotto dalla pandemia che infierisce su piccole imprese già normalmente in difficoltà, è gravissimo perdere tempo e ridurre le risorse disponibili giacenti da un anno nelle casse della Regione”, conclude.