Superstrada L’Aquila-Amatrice, Liris: “Legnini messo in discussione dal Pd”
Ma l'opera senza un progetto che coinvolga la Regione Lazio, sarà monca. Nessuna traccia, sinora, di una interlocuzione con i vicini di casa degli abruzzesi
di Marianna Gianforte | 18 Giugno 2022 @ 21:11 | POLITICA
L’AQUILA – “Il Partito democratico non fa un favore a Giovanni Legnini, rivendicando quotidianamente meriti che spesso il commissario alla ricostruzione condivide con altri, Regioni in primis, ma che soprattutto raggiunge da uomo delle istituzioni e non di partito, sensibile nei confronti del ruolo che gli è stato attribuito non da una sola parte e in virtù della lunga e autorevole esperienza maturata ai vertici delle istituzioni”. Lo afferma l’assessore regionale al Bilancio e alle aree interne Guido Quintino Liris, intervenendo sulla presentazione del V lotto della superstrada L’Aquila-Amatrice, il cui inserimento tra le opere finanziate dal fondo complementare al Pnrr “è da attribuire alle Regioni, e in particolare ai presidenti Marsilio e Acquaroli, considerando che nella prima stesura del Piano delle opere da finanziare non era previsto neanche un chilometro di strade”.
“Sono state le Regioni a chiedere con forza che in quel fondo non ci fosse solo la transizione ecologica, quindi piste ciclabili o cammini, ma anche l’asfalto – prosegue Liris -. Il commissario Legnini ha avuto il merito di recepire questa indicazione e inserire il V lotto della L’Aquila-Amatrice, quindi il Pd non si nasconda dietro di lui per rivendicare risultati che non gli appartengono, perché rischia di compromettere proprio la sua autorevolezza. Attribuire un’etichetta al commissario, nominato dal Governo con il favore delle Regioni interessate, tra cui Abruzzo, Umbria e Marche, che sono guidate dal centrodestra, snatura la sua terzietà e rischia di comprometterne l’autorevolezza con cui sta svolgendo un ruolo delicato e di assoluta importanza. Caratterizzare la figura del commissario – aggiunge Liris – rischia di porre un problema di carattere politico che non può che penalizzare l’Abruzzo e le altre regioni dove c’è ancora molto da fare per la ricostruzione e ci aspettano sfide importanti come quelle, appunto, del Pnrr. Rivendicare quotidianamente meriti che per traslazione sarebbero da intestare al Pd, significa solo danneggiare una figura istituzionale con la quale oggi tutti stanno lavorando lealmente e derubricare il commissario a rappresentante politico significherebbe fargli perdere quel ruolo di figura di garanzia che anche Regioni oggi guidate dal centrodestra gli riconoscono. Questo ruolo di alfiere delle aree interne che alcuni da anni provano a interpretare lascia il tempo che trova, quando sono le azioni e le decisioni formalizzate attraverso atti a parlare per noi – conclude l’assessore Liris -, e queste sono chiaramente attribuibili al di là dei proclami e delle prese di posizione pubbliche, spesso roboanti ma poi ben poco consequenziali”.
SUPESTRADA CHE RISCHIA DI RESTARE MONCA. Sin qui l’assessore regionale Liris. Sulla superstrada L’Aquila-Amatrice ‘opera per la quale manca, però, a oggi, ancora un progetto di larga massima con annessa valutazione d’impatto ambientale. Mentre nulla ancora emerge dalle istituzioni coinvolte sul fatto che si sta progettando il V lotto in territorio abruzzese senza traccia dello sviluppo che questa fondamentale opera infrastrutturale dovrà eventualmente avere nel territorio laziale, naturale ed essenziale prosecuzione. Servirebbe già in questa fase, proprio perché si è arrivati allo studio di fattibilità per il V lotto, almeno un progetto iniziale che getti le basi del tracciato anche al di là dei confini abruzzesi: c’è un discorso con la Regione Lazio?
Il rischio, in caso contrario, è che ciò che oggi viene presentato come tassello conclusivo di un’opera che paga lo scotto di lungaggini assurde, dovrà subire altrettante lungaggini al di là del confine abruzzese, subito dopo Montereale, e che in sostanza, tutta l’opera risulti monca, mancante di un pezzo interloquente non il vicino di casa, abortendo quindi la ratio che ne è alla base: unire i territori, velocizzare gli scambi, alleggerire le vie periferiche. La valle che dall’Alto Aterno confluisce nel Lazio, è una zona molto complessa e delicata, così come lo è arrivare a Amatrice e poi alla SS4 Salaria. Perché perdersi in un bicchier d’acqua? Certo, ci vuole una visione d’insieme, la capacità di guardare ‘al di là del proprio naso’ e, forse, anche della propaganda dell’una e dell’altra parte. Ora i soldi ci sono, prima non c’erano; oggi c’è qualcuno (Legnini) che ha messo i soldi sull’azione del Pnrr sisma, che prima non c’era: quale migliore occasione per dotare finalmente di una coda un’opera che, dopo trent’anni appunto (e grazie però a una intuizione lungimirante degli amministratori di allora), ha solo una testa e mezzo corpo?