La studentessa universitaria di Tivoli vittima di uno stupro a L’Aquila, dopo le dimissioni dall’ospedale “San Salvatore”, avvenute stamani, è stata ascoltata dai magistrati del capoluogo presso il tribunale provvisorio di Bazzano.
L’obiettivo degli inquirenti e’ ricostruire la dinamica della violenza sessuale aggravata che la giovane ha subito all’esterno di una discoteca di Pizzoli (L’Aquila) nella notte tra l’11 e il 12 febbraio scorsi.
Per quest’episodio si trova in carcere, accusato anche di tentato omicidio, l’avellinese Francesco Tuccia, 21enne, caporale dell’Esercito, ora sospeso, di stanza a L’Aquila presso il 33/mo Regggimento artiglieria terrestre “Acqui”.
Il militare, che ha sempre parlato di “rapporto consenziente”, e’ recluso nel carcere “Castrogno” di Teramo, in cella con il caporal maggiore Salvatore Parolisi accusato dell’omicidio della moglie, Melania Rea.
Successivamente si e’ appreso che la studentessa e’ stata dimessa ieri sera alle 20 dall’ospedale dell’Aquila. La notte l’ha trascorsa in casa di un’amica.
In Tribunale e’ entrata poco prima delle 9 e ad ascoltarla – l’audizione e’ terminata prima elle 11 – c’erano il titolare dell’inchiesta, il pm David Mancini, e i carabinieri dell’Aquila che hanno condotto le indagini. Ad accompagnare la giovane violentata, il padre, la madre e l’avvocato di fiducia, Enrico Gallinaro.
“Come sta sua figlia?”, e’ stato chiesto alla madre della studentessa. “Non lo so – ha risposto – ho vissuto chiusa in ospedale da mamma con l’obiettivo di ripristinare la vita di mia figlia. Pertanto ho delegato l’aspetto legale al mio avvocato”. La ragazza ora si trasferira’ in una localita’ che ne’ i genitori, ne’ il legale hanno voluto rendere nota.