Stop a seggi nelle scuole, seggi in centro: ok a odg di Palumbo

di Alessio Ludovici | 13 Febbraio 2021 @ 06:02 | ATTUALITA'
auditorium laquila seggi
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L’AQUILA – E’ stato approvato a L’Aquila, durante il consiglio comunale di ieri, un ordine del giorno del consigliere dem Stefano Palumbo. Con l’odg si chiede di incentivare l’utilizzo di sede extra-scolastiche per i seggi elettorali. La discussione del testo è stata l’occasione anche per riproporre la questione dei seggi del Centro storico.

In Centro, nonostante il rientro dei residenti, non è più stato possibile esercitare l’elementare diritto di voto nei pressi del proprio collegio elettorale. 

I seggi extra-scolastici

In virtù del grande patrimonio immobiliare e considerata la costruzione di tanti centri polifunzionali, Palumbo con il suo odg chiede al Comune di far proprio un indirizzo sul quale in Italia sono tutti concordi e su cui i comuni più virtuosi si sono già mossi. Nell’ultima tornata elettorale, ad esempio, una circolare del governo, anche alla luce dell’emergenza Covid, sollecitava i Comuni a trovare altre sedi pubbliche per i seggi: risposero in pochi centinaia. Ma è chiaro che, volenti o nolenti, la direzione è tracciata. La legge già permette di utilizzare altri edifici pubblici, a patto che rispondano ai requisiti della normativa elettorale.

Proprio sui requisiti si è avvitata la discussione ieri in consiglio: l’assessore Vittorio Fabrizi, pur condividendo lo spirito del provvedimento, ne ha chiesto inizialmente il ritiro. “E’ un lavoro che negli uffici si fa già” ha spiegato Fabrizi. L’assessore ha ribadito che, ad oggi, le sedi extra-scolastiche si usano per lo più nelle frazioni, “sono casi particolari”, ma che è altrimenti complesso trovare sedi più adatte. Ha comunque promesso un impegno a una verifica in tal senso. Tecnicamente, infatti, un seggio deve infatti rispondere a tutta una serie di requisiti attinenti sia il seggio vero e proprio sia la logistica connessa, ad esempio servizi igienici e stanze per il personale di sicurezza che sorveglia i seggi. 

Il sindaco Biondi alla fine ha votato a favore “per evitare strumentalizzazioni”. Nel suo intervento ha scherzato sulla voglie degli studenti di aver un paio di giorni di chiusura in più, ma ha ribadito la necessità dell’elettore di avere una sede stabile. Insomma, cambiare potrebbe scoraggiare il voto.

La questione dei seggi in centro

E però, se questo è il principio che dire del corpo elettorale del Centro storico? Non si può certo dire che votare in altre zone della città incoraggi il voto.

Dopo 12 anni sono tanti i cittadini che risiedono in Centro e che identificano anche nel processo democratico un piccolo simbolo identitario del loro re-insediamento, ad oggi negato.

Ieri sono state fatte anche delle ipotesi, come l’Auditorium di Renzo Piano, soluzione sulla quale Fabrizi si è dichiarato perplesso. Una revisione delle liste elettorali e una razionalizzazione delle sezioni potrebbe facilitare la ricerca di soluzioni. Oggi sono almeno 10 le sezioni elettorali del Centro storico, un numero che sembrava sovradimensionato già prima del sisma. Ognuna, adesso, registra affluenze di poche centinaia di elettori, a fronte di sezioni in periferia che ormai viaggiano verso i 1500 aventi diritto. 


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