Sottoservizi, il futuro incerto in V Commissione. Sarà il consiglio a decidere
di Alessio Ludovici | 18 Ottobre 2021 @ 16:20 | ATTUALITA'
L’AQUILA – Sarà il consiglio comunale dell’Aquila a decidere il futuro dei sottoservizi, la più grande opera pubblica del post sisma che vive una situazione di stallo. In V commissione nuovo confronto con Gsa e imprese. Era stata la stazione appaltante, Gran Sasso Acqua, nei mesi scorsi a porre la questione del proseguimento o della modifica del progetto.
Nuovo round della V Commissione per sciogliere il rebus dei sottoservizi. Convocata dal Presidente Giustino Masciocco, oggi sono state ascoltate anche le imprese aggiudicativi e utilizzatrici, assenti l’ultima volta.
Commissione che parte con il botto con lo sfogo di Gianni Frattale, che con la Acmar Edilfrair si è aggiudicato il primo, il più grande, stralcio dell’opera, quello dell’asse centrale, quasi concluso ormai, “al 98% di realizzazione” ribadisce. Poi lo sfogo rivolto alla città e alle istituzioni, per le indagini su “30mila euro”, per “i 50mila euro di multe” ricevute, per i ritardi con la soprintendenza. “C’è una parte delle istituzioni – ha affermato Frattale – che non vuole l’opera compiuta e trova tutto e di più per non farla decollare”.
Dopo Frattale sono intervenuti i gestori delle reti. Bastianelli, per 2iRete Gas. La rete gas non utilizza i nuovi sottoservizi ma chiaramente ci convive, interferisce con la loro costruzione. E poi c’è il problema di via della Croce Rossa, un grosso ostacolo. “Noi ci siamo trovati ad operare in un’area in cui una parte della cittadinanza era già rientrata a macchia di leopardo – spiega Bastianelli. “Abbiamo necessariamente ricostruito la rete gas per consentire il rientro nelle abitazioni e nel momento in cui è partito il cantiere dei sottoservizi c’era già una parte di nuova rete gas realizzata quindi.” La rete gas è ricostruita per quasi il 90%”. Ma ora ci sono vari problemi. Intanto i nuovi stralci dei sottoservizi nei quartieri riallacciati: “Noi allacciamo solo utenze gestite dal settore ricostruzione del Comune dell’Aquila e nel momento in cui bisogna rialimentare una linea li dobbiamo intervenire. Ora due sono le ipotesi perché noi non possiamo ipotizzare che un utente riattivato possa rimanere senza servizio pubblico perché ci becchiamo una denuncia. Quindi o si crea un bypass oppure in quella porzione di strada l’amministrazione comunale deve prendersi la responsabilità di far uscire quelle persone e permettere di intervenire.”
C’è poi la questione Croce Rossa: “La linea della Croce Rossa è una cosa che abbiamo sottolineato già nel 2018. E’ una dorsale che alimenta il 70% della città. Abbiamo proposto una variante che tenesse conto dello spostamento di questa condotta. Questo progetto lo abbiamo inviato al Comune nel 2018. Lo abbiamo rispolverato nel 2020. Lo ripresentiamo nei prossimi giorni. Quella variante in termini di costi non sarebbe un peso ne per Gsa ne per Comune”. Senza quella variante saltano i sottoservizi su viale della Croce Rossa.
E’ la volta quindi dell’Enel che invece il tunnel lo utilizza. “Già occupiamo da tempo una buona porzione di infrastruttura sia in media che bassa tensione” spiega il dottor De Carolis. “Il tema del rientro è stato in parte già superato accollandoci una serie di responsabilità che non avremmo dovuto accollarci. Perché – continua Enel – esiste una infrastruttura non completata, perché mancano una serie di cose, la videoserovegnalinza, il sistema antifumo, e c’è bisogno anche di una struttura che gestisca questo impianto, c’è bisogno di un regolamento di servizio. Vogliamo evidenziare due criticità, una sul primo stralcio: se è vero che è completata è pure vero che sono rimasti dei tratti, Fortebraccio, via delle Tre Spighe, via Sant’Amico, ormai da mesi abbandonate. In questi tratti abbiamo portato le linee in aria, dovevano essere provvisorie, ma ora vogliamo capire. Noi queste reti non le possiamo tenere così”. Seconda questione, la modifica del progetto previsto per il resto dei sottoservizi: “Come abbiamo già segnalato, la posa delle media tensione nella polifora dei sottoservizi presenta diversi problemi. Abbiamo chiesto che in sede di secondo stralcio si approntasse questa problematica, la polifora è costituita da un fascio di tubi intervallata da pozzetti ogni 30 metri e viaggia ad una quota superiore al pozzetto. In ogni pozzetto noi abbiamo una picchiata e poi una risalita, si fa fatica posare un cavo di media tensione di 350 metri all’interno di questa tubatura, per infilare una bobina ci vogliono troppo tempo. Per brevi tratti di polifora non c’è problema ma se cominciamo a parlare di fare la polifora a Via delle croce rossa o a via XX Settembre non è possibile.”
Sulla stessa lunghezza d’onda, Ciancarella, per Telecom Italia spiega la situazione visto che si opera dentro un cantiere e senza sapere chi sia il gestore della struttura. “Chiediamo le autorizzazioni direttamente a Gsa. Da febbraio poseremo la fibra in tutto il comune, ma abbiamo una serie di dinieghi nelle aree dove si dovrà fare il tunnel. Noi abbiamo una tempistica, massimo 3 anni per un investimento molto importante, bisognerà che si gestita questa problematica per limarla, per noi il programma va attuato e dovremo necessariamente dare questo servizio anche ai cittadini”. Anche gli aggiudicatari degli altri lotti hanno portato il loro contributo costruttivo e tutti hanno ribadito la grande collaborazione con la stazione appaltante. “Ma c’è bisogno di decidere cosa fare” è l’appello di Antonio Tramontana. Abbandonare il tunnel e fare le polifore, o altro. A proporre una mediazione è Americo Di Benedetto: “Bisogna realizzare il maggior numero di km di smart tunnel, non precluderci modifiche dove è possibile fare modifiche, ma mantenere la maggiore % possibile della situazione contrattuale esistente. Saremo bravi se riusciremo a far fare al c^Comune una conferenza dei servizi dedicata.” Anche il presidente di Gsa, Alessandro Piccinini, ha chiesto di “unire le forze per la città” e posto una serie di condizioni per proseguire l’opera: “Rilascio di autorizzazioni in 24 ore, impegno finanziario per far fronte alle interferenze, mandato alla modifica dei tempi contrattuali, disponibilità nella città”. Per la Giunta comunale c’è Raffaele Daniele, ma sarà il consiglio comunale probabilmente a fare una scelta sul futuro di questa grande infrastruttura.