Sotto il Gran Sasso uno strumento che ‘ascolta’ i terremoti
di Michela Santoro | 07 Febbraio 2023 @ 05:00 | CRONACA
L’AQUILA – C’è uno strumento, nella sala A del Laboratori Nazionali del Gran Sasso che, pur essendo nato con tutt’altro scopo, è in grado di registrare i terremoti che si verificano anche a migliaia di chilometri di distanza dall’Aquila.
Si tratta del criostato del progetto ‘Cuore’, acronimo di ‘Cryogenic Undreground Observatory for Rare Events’ ed è il più grande mai costruito.
Il criostato si compone di un sistema di schermi cilindrici concentrici, ognuno dei quali è raffreddato a temperature sempre più basse, andando dall’esterno verso l’interno.
In particolare, si passa dalla temperatura ambiente, ai meno 10 milliKelvin nel guscio più interno: quando il sistema è in funzione costituisce, a tutti gli effetti, il metro cubo più freddo dell’Universo.
Ma come fa il criostato ad accorgersi dei terremoti?
Lo abbiamo chiesto al fisico Carlo Bucci, spokeperson del progetto ‘Cuore’