Sono trascorsi cinque anni dal terremoto di Amatrice

Messa per vittime Amatrice, partecipa Draghi

di Redazione | 24 Agosto 2021 @ 14:35 | ATTUALITA'
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AMATRICE – Sono trascorsi 5 anni dal sisma che distrusse Amatrice. Il 24 agosto 2016, alle ore 3.36, con il terremoto di Accumoli-Amatrice di magnitudo 6.0 è iniziata una delle più importanti sequenze sismiche che ha colpito il territorio nazionale in questo secolo.

Oggi la messa in ricordo delle vittime del terremoto di Amatrice. A celebrarla, sul prato del campo sportivo Paride Tilesi, è il vescovo di Rieti, Domenico Pompili.

Partecipano tra gli altri il premier Mario Draghi, rappresentanti delle istituzioni e i parenti delle vittime. Sono seduti su sedie distanziate per le regole Covid, tutti con mascherine e all’ingresso è stata controllata la temperatura. Alcune sedie sono rimaste vuote.

Accanto all’altare ci sono gli stendardi di molti comuni e, dall’altro lato il coro vestito di nero e che ha aperto la cerimonia con l’Alleluia.

“Vorrei esprimere con franchezza una proposta che so condivisa da tanti e attesa da tanto”. Lo ha dichiarato il Vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili, nella sua omelia durante la messa in occasione dell’anniversario del sisma di Amatrice del 2016. “Il ponte più urgente da costruire nel nostro Paese si chiama l’Italia centrale – ha spiegato -. Lasciare ad esempio che qualche centinaio di chilometri tenga ancora oggi separati Adriatico e Tirreno, al netto di una Salaria in via di definizione, è un’imperdonabile leggerezza. Si tratta di decidere se la ferrovia dei due mari sia un’idea da cestinare o progettare e registrare qui ora e subito”.

“Se oggi sono qui è perchè lo Stato vi è vicino. In passato è stato lento ma adesso la situazione è diversa: i lavori di ricostruzione stanno procedendo più velocemente. Sono oggi qui a portarvi fiducia e l’impegno del Governo”, ha detto il presidente del Consiglio.

Nel corso dell’incontro è stato anche affrontato il tema, da anni portato avanti dai familiari, della creazione di un fondo per le vittime degli eventi sismici, sul quale – è stato ricordato – c’è già una iniziativa parlamentare e che è anche all’attenzione del Governo.

Amatrice, Terremoto del 24 agosto 2016

Amatrice, Terremoto del 24 agosto 2016

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La sequenza, detta “di Amatrice-Visso-Norcia” per l’estensione territoriale delle faglie attivate da quella notte, è stata particolarmente funesta, coinvolgendo un’area di circa 8000 km quadrati, 140 Comuni e circa 600.000 persone. L’Italia, per sua natura, è un territorio dove i terremoti sono un elemento naturale che si interseca imprescindibilmente con la storia delle società locali.

A cinque anni da quell’evento, Il Presidente dell’Ingv, Carlo Doglioni, fa il punto sulla ricerca scientifica e sul monitoraggio sismico evidenziando che il terremoto fa ancora troppi danni in Italia e che dobbiamo imparare a conoscerlo per difenderci meglio. E, soprattutto, perché l’unico dubbio che abbiamo non è ‘se’ ci sarà un terremoto ma solo ‘quando’ esso si verificherà.

Ogni terremoto rappresenta una sfida per chi scientificamente li studia. Quando l’evento determina distruzione e vittime, la sfida si pone innanzitutto all’uomo prima che allo scienziato. Cosa ha rappresentato per lei questo evento?

“E’ importante ricordare i terremoti, perché il nostro cervello tende invece a voler rimuovere il ricordo delle tragedie, mentre invece la memoria di questi eventi terribili ci aiuta a porre in essere tutte le possibili strategie difensive dagli eventi futuri che inevitabilmente torneranno. Le nostre armi sono 1) avanzare nelle conoscenze scientifiche per poter costruire una società resiliente alle catastrofi, come quella di Haiti di pochi giorni fa, e 2) diffondere la cultura della prevenzione che si deve basare su quanto la ricerca scientifica è riuscita a comprendere per dare alla società civile gli strumenti per potersi difendere sempre meglio. Per me l’evento di Amatrice è stato una frustata dolorosa dal punto di vista umano ma, come scienziato, uno stimolo forte per studiare con sempre maggiore determinazione l’origine dei terremoti”.

La sequenza sismica di Amatrice-Norcia-Visso è stata complessa sia spazialmente che temporalmente. Ma, sicuramente, è stata anche quella in Italia in cui il monitoraggio è stato più capillare. Quali nuove informazioni ha raccolto la ricerca scientifica grazie a questa quantità e qualità di dati?

“Dal 24 agosto 2016, la rete sismica nazionale dell’INGV ha registrato oltre 124.000 eventi, e ancora non è terminata. Nell’area epicentrale si è mobilizzato un volume crostale di circa 6000 km3 in un’area di circa 1000 km2, ma i danni si sono risentiti su un territorio almeno otto volte più grande. Per noi ricercatori, ogni nuovo terremoto è un esperimento che studiamo con strumenti sempre più diffusi ed efficaci, per cui le conoscenze di oggi sono di gran lunga migliori di quelle che potevamo avere solo 10 o 20 anni fa. I dati satellitari e terrestri delle deformazioni e degli scuotimenti associati a un terremoto sono sempre più abbondanti e ci permettono di comprendere sempre meglio come e perché si manifesta un evento sismico: un gradiente di pressione nella crosta terrestre che raggiunge lo stato critico limite che porta al movimento tra due lembi di terra, quando il respiro della Terra diventa violento. La Terra è un corpo vivo, continuamente in movimento: basti pensare che il pavimento delle nostre case si alza e si abbassa ogni giorno di circa 40 cm: non ce ne accorgiamo perché la lunghezza d’onda di tale oscillazione dovuta alle maree solide è di alcune migliaia di km. La sequenza sismica iniziata il 24 agosto 2016 è stata generata da un volume crostale che, per effetto dell’estensione perpendicolare alla catena appenninica di circa 4-5 mm/anno, attiva da milioni di anni, è scivolato anche di qualche metro verso il basso lungo dei piani di faglia cosiddetti distensivi: l’attrito sviluppatosi con questi movimenti ha generato le onde sismiche che hanno devastato tanti comuni del Centro Italia, come Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto, Pescara del Tronto, Norcia, Visso, ecc. La storia sismica dell’area ci ha insegnato che sequenze sismiche di questo tipo possono dare eventi importanti per diversi mesi, come avvenne nel 1703”.

Sono stati pubblicati oltre 110 articoli sul BLOG INGVterremoti sulla sequenza sismica in Italia centrale dal 24 agosto 2016 ad oggi. La gran parte di questi ha raccontato i principali eventi della sequenza e gli aggiornamenti a volte anche giornalieri sull’andamento delle scosse. Ogni articolo è stato condiviso anche sui social INGVterremoti (Twitter e Facebook) e all’interno dell’APP per IOS e Android.

Tutti gli articoli sono disponibili a questo indirizzo:

https://ingvterremoti.com/category/terremoti_italia/sequenza-sismica-amatrice/

Sequenza sismica Amatrice Visso Norcia

Sequenza sismica Amatrice Visso Norcia


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