Sisma. Dolce: “Dall’Aquila nacque normativa antisismica italiana “

di Marianna Gianforte | 27 Gennaio 2023 @ 05:35 | ATTUALITA'
l'aquila incontra
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L’AQUILA – Non un solo modello, ma tanti ‘modelli’: questo ha rappresentato la gestione dell’immediato post sisma 2009 e la prima ricostruzione dell’Aquila e del suo territorio, con la nascita, negli anni a seguire, della governance costituita dai due uffici speciali Usra e Usrc. Per l’ex direttore generale del dipartimento di protezione civile e docente universitario alla Federico II di Napoli, Mauro Dolce, coordinatore, tra le varie attività passate, delle attività di gestione tecnica dell’emergenza a seguito dei terremoti del 2009 in Abruzzo, del 2012 in Emilia e del 2016 in Centro Italia (coordinatore scientifico), quello che da molti è definito ‘modello L’Aquila’ della ricostruzione è, in realtà, costituito da “tanti modelli, uno per ciascuna parte di gestione dell’emergenza post-sisma”. Lo ha detto in occasione della sua partecipazione al convengo ‘Modello L’Aquila, emergenza, ricostruzione, rigenerazione’ organizzato lunedì scorso dall’ordine provinciale degli Ingegneri insieme ai due uffici speciali per la ricostruzione dell’Aquila e dei Comuni del cratere.

“Dal punto di vista tecnico quel modello ha significato dover operare nei tempi più stretti possibili, applicando le metodologie e tecnologie più moderne e attuali”, ha detto Dolce, sottolineando che “il decreto della ricostruzione dell’Aquila ha in sostanza attivato la produzione delle nuove norme tecniche di costruzione e, quindi, la normativa antisismica e questo ha consentito di affrontare nuove tematiche sia dal punto di vista della ripresa della vita, sia della ricostruzione con tecnologie moderne. Si affrontò un’emergenza come non c’era mai stata nell’ultimo secolo, che ha colpito una città capoluogo di regione con una serie di attività che dovevano essere preservate e continuate e, dunque, l’urgenza di mettere a punto di sistemi di mantenimento di queste attività in strutture provvisorie ma comunque funzionanti. Tutto questo ha rappresentato una scommessa che è stata in gran parte vinta”.

Ha rimarcato la crescita del ruolo della protezione civile nella gestione delle emergenze e nella ripresa anche della vita sociale in un contesto di rischio proprio a partire da sisma dell’Aquila del 2009 il direttore della protezione civile regionale Mauro Casinghini. “Quanto avviene un’emergenza come può essere un terremoto bisogna tenere conto anche del momento dell’anno in cui si verifica – ha sottolineato -. Un conto è che un sisma, ad esempio, si verifichi ad aprile, un conto che accada ad agosto, come ad Amatrice, un aspetto fondamentale anche per il soccorso alla popolazione. Al di là di questo, il lavoro più importante da fare è far crescere la consapevolezza dei cittadini che loro stessi sono protezione civile, conoscere i rischi che ci circondano, come affrontarli, quali sono le aree più a rischio e perché del nostro territorio. Noi saremo protezione civile davvero quando tutti i cittadini lo saranno”.


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