Sisma 2016: il Centro Italia tra presente e futuro

di Michela Santoro | 21 Giugno 2023 @ 05:00 | POLITICA
Sisma 2016
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ROMA – Sisma 2016: il Centro Italia tra presente e futuro. Una fotografia dello stato della ricostruzione privata e pubblica nei territori del sisma 2016 e gli interventi messi in campo dallo scorso 13 gennaio 2023, data in cui il Commissario Castelli è stato nominato dal Governo Meloni.

28.315, su quasi 50mila attese,  le richieste di contributo presentate per la ricostruzione privata al 30 aprile 2023; 14.211, i nuclei familiari che vivono ancora fuori dalle loro case, ovvero circa 30 mila cittadini; 3.215 interventi di ricostruzione pubblica finanziati, 1.537 quelli in corso e 233 i conclusi.

È quanto emerso ieri nel corso di un incontro a Roma presso la Biblioteca Chigiana di Palazzo Chigi, al quale hanno partecipato il Commissario Straordinario per la Riparazione e la Ricostruzione sisma 2016, Guido Castelli, il Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Lucia Albano; i Presidenti della Regione Abruzzo, Marco Marsilio ( le dichiarazioni); della Regione Marche, Francesco Acquaroli; della Regione Umbria, Donatella Tesei e l’assessore alla Ricostruzione della Regione Lazio, Manuela Rinaldi.

“Il quadro che emerge dal rapporto – ha dichiarato Castelli – descrive una situazione dove non mancano le criticità, riconducibili in certa parte a una congiuntura particolarmente sfavorevole, ma anche alcuni segnali positivi.

Nel primo quadrimestre del 2023, si registra un incremento dei lavori, in particolare sul fronte della ricostruzione degli edifici privati – ha aggiunto Castelli – ma sappiamo che deve essere ancora avviata una quota rilevante delle progettazioni, soprattutto le più complesse, e che il divario da colmare per la ricostruzione pubblica è ampio.

La ricostruzione è e resta la missione prioritaria: abbiamo il dovere di consentire il rientro nelle loro case a circa 30 mila persone che ancora vivono nelle ‘Sae’ o beneficiano del contributo di autonoma sistemazione.

Al contempo si manifesta l’urgenza di fornire soluzioni ai problemi strutturali di questi territori che, già prima del 2016, soffrivano di un progressivo processo di spopolamento, di una crescente crisi economica e occupazionale e di una carenza infrastrutturale, sia fisica sia digitale.

Ci è chiaro che non è sufficiente curare solo i mali del passato, ma anche incentivare le prospettive per il futuro di questa vasta area dell’Appennino centrale che necessita di robuste e coerenti iniziative di ripresa economica e sociale.

Sensibili passi in avanti – ha concluso il Commissario di Governo – sono stati compiuti in questi mesi in tal senso: penso a NextAppennino, alla proroga del Superbonus, all’accordo quadro sbloccato per la ricostruzione di 228 scuole del cratere e al miliardo e mezzo messo a bando a giugno per il miglioramento della viabilità al cratere. Bisogna continuare a lavorare senza sosta in questa direzione”.

Dati ricostruzione privata

Per quanto riguarda la ricostruzione privata, al 30 aprile 2023 sono quasi 9mila i cantieri che risultano chiusi. Il totale delle Richieste di Contributo per la ricostruzione attese, per gli immobili residenziali o produttivi danneggiati dal Sisma 2016, è di 49.361. Di queste, quelle già presentate ammontano a 28.315.

Si attendono pertanto proget- tazioni per oltre 21.000 richieste di contributo. Le richieste approvate dagli Usr (Uffici speciali per la ricostruzione regionali) sono 16.680, per una concessione complessiva di 6,037 miliardi di euro, di cui 2,8 miliardi liquidati per l’avanzamento dei lavori.

Dati ricostruzione pubblica

Relativamente alla ricostruzione pubblica, l’importo finanziato fino ad oggi è pari a 3,94 miliardi di euro che, tut- tavia, dovrà essere aggiornato a causa del menzionato aumento dei prezzi e dei costi delle lavorazioni. Il totale dei lavori finanziati è pari a 3.215 e, di questi, 1.445 devono essere ancora avviati, 1.537 sono in corso e 233 sono conclusi.

Edifici di culto

Relativamente agli edifici di culto (sia pubblici che privati) danneggiati, quelli oggetto di programmazione ammontano a 1.261, per un importo complessivo di 764,8 milioni.

“Il Governo  – ha dichiarato il Sottosegretario Lucia Albano – ha voluto imprimere un deciso cambio di passo nel processo di ricostruzione post-sisma, una ferita nel cuore dell’Appennino.

Con l’approvazione del DL 3/2023 sono state introdotte disposizioni semplificative relative alle procedure di affidamento ed esecuzione di contratti pubblici, è stata prevista la stabilizzazione del personale impiegato negli uffici speciali per la ricostruzione, l’erogazione di anticipazioni finanziarie per il pagamento IVA e la deroga rispetto al numero minimo di alunni per classe.

Inoltre, con il DL 11/2023 è stata stabilita la proroga del Superbonus 110%, con i meccanismi della cessione dei crediti sconti e dello sconto in fattura, all’interno del cratere sismico. Oltre alla ricostruzione privata, è da sottolineare anche il lavoro che il Governo sta svolgendo, tramite l’Agenzia del Demanio, sulla ristrutturazione e riqualificazione degli edifici pubblici.

Ricostruiti in chiave green con parametri ESG, garantiranno la presenza dei servizi strategici, favorendo la permanenza e il ripopolamento delle comunità nei territori colpiti.

Con il Governo Meloni – ha concluso il sottosegretario –  il Centro Italia è finalmente tornato ad essere una questione centrale per l’Italia”.

 

Sisma 2016: il centro Italia tra ricostruzione e ripresa

Il rapporto


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