La HarpersCollins pubblica una nuova guida al sadomaso “accessibile”: è in arrivo ”Fifty Ways to Play”, BDSM (bondage, dominazione,sadismo e masochismo) per gente carina/normale. L’editore definisce il libro, scritto dai coniugi Debra e Don Macleod, come “Una guida per principianti che vogliono scatenare i loro desideri erotici”, e il testo contiene pratiche abbastanza spinte da far arrossire anche i più agguerriti “manettari”. Il libro descrive gli accorgimenti pratici per trasformarsi in Christian Grey and Anastasia Steele, i protagonisti della trilogia “50 sfumature di…“: si tratta di avventure erotiche dai contorni marcati scritte dal marito e dalla moglie più famosi nel panorama letterario del momento. “Il sesso dovrebbe essere come un pugno“, scrive MacLeod nell’introduzione. “Dovrebbe prendere in contropiede, farti trattenere il respiro per quello che potrebbe venire dopo, lasciarti senza fiato per la scoperta, accelerarti il polso e consumarti, mente, corpo e anima. Il sesso dovrebbe farti avvampare, in modo che una tonalità irriconoscibile di te prenda vita nel covare sotto la cenere. ” Il BDSM è stato ultimamente portato sotto i riflettori dal grande successo del bestseller “Cinquanta sfumature di grigio” il libro della scrittrice britannica E.L. James con riferimenti al sesso estremo dove si cita, appunto, il bondage. Ma cos’è il BDSM? Le pratiche erotiche di bondage, dominazione, sadismo e masochismo, che fuori dal un contesto consensuale sono considerate una perversione, nel BDSM sono fonte disoddisfazione reciproca, e strumento di costruzione di un rapporto interpersonale. Il neologismo BDSM è stato creato nel 1984 da”attivista gay americano David Stein. I principi fondamentali per la sicurezza delle sue pratiche possono essere riassunti con un la formula Safe, Sane, Consensualche può essere tradotta in italiano con Sicuro – Sano – Consensuale. I ruoli sono ben definiti: esiste sempre una parte dominante (dom/top/mister) e una dominata (sub/bottom/slave). l BDSM si rifà all’antica arte giapponeseShibari, che consiste nel atto di legare la persona con corde e lacci. Per conoscere chi pratica Bdsm ci sono i Munk, aperitivi o cene informali, aperti ai neofiti. Per riconoscersi sono stati creati dei loghi virtuali, come il“trischele” (simile ai simboli celtici) o la bandiera del “leather pride” (a strisce nere e blu). Una curiosità: chi pratica sesso normale è chiamato Vanilla, cioè vaniglia (un gusto che non sa di molto). La consensualità: qui il “sottomesso” “acconsente” di essere tale, e i limiti e le regole del rapporto sono definite sulla base di un accordo paritario accettato da ambo le parti pienamente consapevoli in modo consensuale.
L’uso della “safe word” (o “parola di sicurezza”) che dà la possibilità al partner passivo di interrompere il gioco in qualsiasi momento. In alcuni casi la safe word è sostituita da un gesto fisico preventivamente concordato (es.: alzare o aprire la mano, lasciar cadere un oggetto etc.), soprattutto in quelle scene o giochi BDSM in cui il sottoposto è fisicamente impedito nella parola. È necessaria una parola o segnale ben preciso e concordato in anticipo, perché esprimere semplice diniego può fare parte integrante del ruolo di vittima prescelto e non essere interpretato dal dominante come un rifiuto reale.
La flessibilità nei ruoli: nel BDSM ognuno è libero di scegliersi il ruolo che trova più congeniale e anche cambiare questo nel corso del tempo o a seconda del partner, se lo sente necessario. Di norma ciascun ruolo è espressione di una inclinazione personale destinata a essere duratura nel tempo, anche se può evolvere.
La soddisfazione reciproca: lo scopo è un’interazione bidirezionale positiva per entrambi
LE REGOLE DEL BDSM
Oltre al safe word può essere utilizzato un sistema standard di avvertimento, quello del “semaforo”.
Il green serve a dire “Va tutto bene, andiamo avanti”.
Il yellow serve a dire “Inizio ad avere qualche fastidio/qualche problema, ma continuiamo e vediamo cosa succede”.
Il red sta a significare che si è arrivati al proprio limite o che c’è qualche problema – fisico o psicologico, non importa – per cui tutti i giochi vanno fermati, senza se e senza ma.
IL KIT PER IL BDSM
Maschere, latex, PVC, fruste, collari, catene sono gli oggetti di quella che pare essere diventata una cultura, o forse meglio, una sottocultura.L’abbigliamento fetish prevede diversi capi d’abbigliamento: cinte con anelli,biancheria con rete e borchie, stivali a punta sopra il ginocchio, scarpe aperte con tacco trasparente e smalto rubino, maschere alla cat-woman coordinate concorpetto e slip con cerniere. I colori sono nero, rosso e bianco, ma non mancano azzurro, viola e verde acido per chi ama il cyber-style e la brillantezza delle tinte audaci. L’ultimo trend del fetish è spingersi addirittura oltre: costumi ottocenteschi in pvc, scomodi tubi per respirare su maschere post-nuclearidai colori brillanti, capelli e posticci in fili di rubber, piercing e tattoo,costruzioni metalliche e reggiseni con punte particolari fanno sembrare le audaci manette e l’intrigante frustino da cavallerizza dei giocattoli per bambini. Ma cosa non può mancare nella valigia dell’appassionato di BDSM? Il collare per il “bottom” (o schiavo): videne donato dal Master (o top) allo schiavo/bottom, che lo indossa per farsi portare a l guinzaglio
L’head harness: un accessorio costruito assemblando più cinghie e progettato per cingere il capo. Gli Head harness sono comunemente usati per fornire punti di aggancio per diversi generi di bavagli. L’head harness, come molte altre forme di bavaglio, impedendo la possibilità di parlare e costringendo ad emettere saliva dalla bocca (“drooling”) a causa della difficoltà la deglutizione, ha inoltre l’effetto di dare un senso di soggezione ed umiliazione in chi lo indossa che può essere una sensazione erotica sia per chi lo porta che per chi lo osserva.
Body Harness: ha l’aspetto di una sorta di “imbracatura” essendo costituito da strisce di pelle, latex o gomma, con anelli e fibbie in metallo, da indossare sulla pelle nuda; il risultato del capo è mettere in rilievo il corpo alludendo comunque a situazioni di “controllo” o di “legatura”.
Barre di betallo e cinghie di nylon per polsi e caviglie: servono per costringere lo schiavo a rimanere con rimanere a braccia e gambe aperte
Manette e frusta: tipica dotazione per il fissaggio a letto. Generalmente il Master o la Mistress si coprono il viso con una maschera nera.
String: perizoma per lui e per lei che può essere in raso, rete, tessuto, o pelle solitamente dotato di particolari aperture per gli organi genitali.
Ball gag: tipo di bavaglio costituito da una palla (delle dimensioni di una palla da squash) e da un laccio o cinghia che ne attraversa il diametro e che si chiude dietro la testa. Lo scopo ed il risultato sono analoghi a quelli di un bavaglio, ma in più costringono la persona che subisce la pratica a stare con le mascelle aperte.
LE PRATICHE
Si va dai comuni giochi con la cera – sì, la cera delle candele – allo spankinge al Pony Play.
Spanking: a mani nude o meno, consiste nello schiaffeggiare una parte del corpo.
Whipping/Flogging: si possono usare varie attrezzi – corde, fruste corte/lunghe, gatto a nove code, paddles – a discrezione dei partecipanti. E’ l’atto del legare ed è importante è non toccare zone sensibili – la colonna vertebrale, il collo, i punti dove la pelle è sottile – e ovviamente non causare lesioni permanenti. I lividi non contano, quelli fanno parte del gioco.
Candele/Cera: si usano le candele per far colare la cera calda sul corpo dello schiavo. Si usano preferibilmente non quelle a cera d’api o di paraffina, perchè bruciano a livelli più alti di temperatura e possono comportare ustioni. La durata di questa pratica, come delle altre, è dettata dal Sub.
Pony/Pet Play: il Sub si immedesima in un animale (di solito un cucciolo, da qui il Puppy Play, o un Pony, da qui il Pony Play). Solitamente l’immedesimazione è reale e sentita, per cui la persona si comporta a tutti gli effetti come l’animale prescelto – essendo un Puppy rincorrerà una palla lanciatagli, essendo un Pony potrà portare su di sé l’altra persona. Quest’estate il “BDSM” è stato portato sotto i riflettori dal successo planetario della trilogia-bestseller “Cinquanta sfumature“ di E.L. James, con tanti riferimenti al sesso estremo. E in cui si cita, appunto, il bondage. Ora un nuovo libro, “50 ways to play”, mostra ai neofiti come iniziare a praticarlo…
Ma cos’è il “BDSM”? Si tratta di pratiche erotiche di dominazione, sadismo e masochismo, che fuori da un contesto consensuale sarebbero considerate unaperversione e che in questo caso diventano fonte di soddisfazione reciproca
Il mondo del “BDSM” si è anche dato delle regole: la formula Safe, Sane, Consensual consente che tutto si svolga nella più completa sicurezza. Per praticare il “BDSM” bisogna essere dotati di un particolare kit: maschere, latex, PVC, fruste, collari e catene non possono mancare nella valigia degli amanti del settore. Una volta acquistata la giusta dotazione si passa alla pratica con lo spanking, il whipping e pet play…
(Fonte: Affari Italiani)
LEGGI ANCHE :