Sentirsi amati e condividere la vita. Veglia vocazionale diocesana 2023

di Fra Piero Sirianni | 08 Maggio 2023 @ 05:09 | CREDERE OGGI
chiesa aquilana
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«Sentirsi amati e condividere la vita» è stata l’espressione utilizzata dal nostro vescovo ausiliare, mons. Antonio D’Angelo, nella veglia che abbiamo vissuto – a livello diocesano – nella chiesa di san Francesco d’Assisi a Pettino, venerdì scorso; sono state le due piste che egli ha indicato all’assemblea riunita, per vivere in pienezza la propria vocazione.

La serata di preghiera, animata dal coro diocesano giovanile “San Massimo”, ha visto la presenza di un gruppo di seminaristi di Chieti, di consacrate e consacrati, di famiglie e di giovani.

In particolare, abbiamo raccolto la testimonianza vocazionale di un giovane seminarista della diocesi di Chieti-Vasto e di una suora della congregazione delle Missionarie della dottrina cristiana; parole cariche di gioia e desiderose di annunciare l’amore di Dio al mondo di oggi.

Sono risuonate tante espressioni: dalla Parola di Dio, alla voce di papa Francesco, dalla preghiera alle testimonianze di fede; la comunità orante ha chiesto a Dio di far fruttificare i semi che Egli stesso elargisce gratuitamente nel cuore di ogni persona umana.

Abbiamo accolto la Parola di Paolo, il quale ci invitava a benedire Dio, «Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo» (Ef 1,3). E quella evangelica, che testimonia come ogni creatura è considerata da Dio un amico e non un servo: per tutti, Egli dona la vita; e tutti sono invitati a portare frutto, per la redenzione universale (cfr. Gv 15,13-16).

Ci è stata donata la parola di papa Francesco, il quale scriveva alla Chiesa universale, nel suo Messaggio per la 60a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, dedicato alla vocazione come grazia e missione, che «la chiamata del Signore è grazia, è dono gratuito, e nello stesso tempo è impegno ad andare, a uscire per portare il Vangelo. Siamo chiamati alla fede testimoniale, che stringe fortemente il legame tra la vita della grazia, attraverso i Sacramenti e la comunione ecclesiale, e l’apostolato nel mondo. Animato dallo Spirito, il cristiano si lascia interpellare dalle periferie esistenziali ed è sensibile ai drammi umani, avendo sempre ben presente che la missione è opera di Dio e non si realizza da soli, ma nella comunione ecclesiale, insieme ai fratelli e alle sorelle, guidati dai Pastori. Perché questo è da sempre e per sempre il sogno di Dio: che viviamo con Lui in  comunione d’amore». Egli prosegue nel Messaggio: «La missione comune a tutti noi cristiani è quella di testimoniare con gioia, in ogni situazione, con atteggiamenti e parole, ciò che sperimentiamo stando con Gesù e nella sua comunità che è la Chiesa. E si traduce in opere di misericordia materiale e spirituale, in uno stile di vita accogliente e mite, capace di vicinanza, compassione e tenerezza, controcorrente rispetto alla cultura dello scarto e dell’indifferenza».

Vogliamo augurarci che – per l’edificazione del Regno divino e per la costruzione di una società più fraterna e più giusta – ciascuno viva in pienezza la propria vocazione: a scuola, in famiglia, con il proprio lavoro, nella consacrazione e nel ministero; per divenire contagiosi di tenerezza e di benedizione.


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