Scuola, mobilitazione anche a L’Aquila. Flc Cgil: nuovo dimensionamento uccide le aree interne
di Alessio Ludovici | 19 Febbraio 2023 @ 06:00 | ATTUALITA'
L’AQUILA – Il combinato disposto dell’autonomia differenziata e delle novità sul dimensionamento, arrivate con l’ultima legge di bilancio del governo, rischia di mettere in ginocchio le scuole delle aree interne. E’ la denuncia della Flc Cgil che ieri, in una conferenza stampa, ha annunciato l’inizio di una mobilitazione nazionale e sul territorio. A illustrare la situazione la segretaria provinciale della Flc, Miriam Anna Del Biondo.
Innanzitutto c’è una raccolta firme per una Legge di iniziativa popolare per modificare l’art. 116 della Costituzione, un’iniziativa che va in senso contrario ai progetti di autonomia e mira a preservare il carattere unitario e nazionale del sistema pubblico di istruzione, ad evitare la frammentazione dei diritti e l’ampliamento delle disuguaglianze e dei divari territoriali. “L’autonomia differenziata è divisiva ed aumenta le disuguaglianze socio-economiche tra nord e sud e il divario, sempre più ampio, tra centri urbani, periferie e aree marginali del nostro paese.”
C’è poi la questione del dimensionamento, la novità arrivata con la Legge di Bilancio 2023. Una vera e propria tagliola, la denuncia del sindacato, sulle aree interne.
Il caso della provincia dell’Aquila: un taglio degli istituti del 25%
La norma riformula i parametri, basati sul numero di iscritti, per costituire un istituto scolastico. Già il vecchio dimensionamento ha pesantemente colpito il territorio e oggi ci sono istituti che gestiscono plessi sparsi in dozzine di comuni diversi. Secondo il dirigente scolastico Antonio Lattanzi, dell’istituto comprensivo San Demetrio Rocca di Mezzo, “già adesso è difficile gestire 6 plessi su un territorio di 12 comuni. Pensare ad istituti ancora più vasti mette in crisi il sistema”. Il nuovo dimensionamento infatti prevede, per la costituzione di un istituto, un numero di iscritti basato su una media regionale in un range tra 900 e 1000 iscritti. Significa tagliare una fetta di dirigenti scolastici e strutture amministrative che non sono un orpello del sistema ma svolgono una funziona fondamentale di gestione dei plessi scolastici sotto tutti i punti di vista, educativo ed organizzativo. Nell’aquilano, per intenderci salterebbero le strutture amministrative di Navelli e San Demetrio, o meglio dovranno accorparsi per fare un unico istituto comprensivo di una trentina di comuni. Stesso discorso nella zona ovest e problemi ci sarebbero pure in città. Non sono previste inoltre deroghe, come nel precedente dimensionamento, per le aree montane.
In provincia dell’Aquila, questo lo studio della Cgil, si passerebbe dalle attuali 47 istituzioni scolastiche a sole 36 e ci saranno accorpamenti tra istituti anche lontani e comunque non funzionali alle esigenze del territorio. Un depauparamento di un servizio pubblico, spiega Miriam Anna Del Biondo, che colpisce aree del paese già alle prese con un grande problema di spopolamento. A tutto ciò va sommato l’effetto degli organici covid, mandati in soffitta in questo nuovo anno scolastico e l’arrivo dell’autonomia differenziata. Una situazione esplosiva, soprattutto per la aree interne e i territori marginali del paese.