Scuola, autocertificazione per i minori? Si profilerebbe responsabilità penale dei genitori.
di Redazione | 31 Agosto 2020 @ 12:15 | ATTUALITA'ROMA – Un’autocertificazione che attesti lo stato di salute degli studenti per contenere il rischio da Coronavirus. È questa l’ultima proposta dei presidi che, a due settimane dalla data indicata dal Ministero per il rientro a scuola, manifestano i loro dubbi sulla ripresa in sicurezza.
Lo screening volontario degli alunni partirà solo dopo l’inizio delle lezioni. Ora è il turno di docenti e personale Ata. Ma la dichiarazione scritta potrebbe anche servire a rimediare ai dubbi sorti in merito alla questione della misurazione domestica della temperatura, stabilita dalla ministra Lucia Azzolina. Per i presidi, infatti, non si tratta di una misura efficace al 100%.
Qualora il ministro Roberto Speranza optasse per il semaforo verde alla proposta, le cose inizierebbero a farsi molto serie per i tutori legali degli alunni. Nell’ipotesi in cui si presentassero dei problemi di salute con i ragazzi e le ragazze under 18 – dichiarati invece sani dall’attestazione – questi potrebbero andare incontro a una denuncia penale per falsa dichiarazione in atto pubblico. Reato stabilito dal dpr 445/2000.
«Allo stato attuale delle cose è molto difficile che se un ragazzo con dei sintomi si presenta a scuola, il preside denunci la famiglia», dice a Open Anna Maria Santoro della Flc Cgil. «L’unico modo per avere il controllo giuridico sulla faccenda è l’introduzione di un’autocertificazione». Una scelta, quindi, che il Ministero non farebbe certo a cuor leggero, considerando anche le opposizioni politiche arrivate in tal senso.
Intanto per quanto riguarda il ritorno a scuola Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, in un’intervista a il Messaggero parla di priorità. Dopo aver criticato la scelta di riaprire le discoteche, spiega che la valutazione del rientro in classe si darà tra il 10 e l’11 settembre valutando il da farsi laddove si delineasse un’impennata di casi.