Scrive su Facebook che l’ex ha tradito, condannata per diffamazione
di Redazione | 17 Maggio 2021 @ 06:05 | LA LEGGE E LA DIFESAAncora una sentenza della Cassazione sull’utilizzo dei social. E’ la numero 3204 del 2021 che conferma la condanna di un’imputata. La donna aveva reso nota su Facebook la relazione dell’ex marito con tanto di offese rivolte all’amante. Relazione finita da tempo però, cosa per la Cassazione rileva più che altro sentimenti di odio e vendetta.
La vicenda ha inizio quando la Corte d’Appello conferma la sentenza di primo grado e condanna l’imputata alla pena di 1500 euro di multa e al risarcimento del danno per il reato di diffamazione aggravata.
La difesa ricorreva quindi in Cassazione sollevando diverse criticità. A cominciare dall’inutilizzabilità delle dichiarazioni della persona offesa in quanto indagata per un procedimento connesso, per il reato di atti persecutori nei confronti dell’imputata.
Il secondo motivo era il mancato riconoscimento delle attenunate dovute allaa provocazione rappresentata dalla relazione extraconiugale e della mancata valutazione delle condotte moleste e diffamatorie messe in atto dall’amante ai danni dell’imputata tra il 2013 e il 2015.
Il terzo, infine, riguardava, l’entità della pena inflitta, superiore al massimo edittale di 1032 euro.
La Cassazione ha rigettato il ricorso, ma anche annullato la sentenza accogliendo il terzo motivo di ricorso. Andrà quindi riformulata la sentenza.
La cassazione ha ritenuto illegittimi gli altri due motivi. La questione della provocazione non può essere accolta perché il post diffamatorio non è avvenuto immediatamente dopo la fine della relazione. Non può essere considerata quindi una reazione ad una provocazione.