L’AQUILA – “Sono stati loro che alla fine mi hanno spinto a fare questo passo, ho cercato di far valere le mie ragioni ma mi hanno accusato sotto ogni punto di vista anche inventando tantissime falsità, io sono stata candidata con un accordo dei vertici nazionali, i partiti di Fratelli d’Italia e Forza Italia sapevano quello che stava accadendo, ma un minuto dopo hanno voluto rinnegare tutto ed è iniziata una guerra nei miei confronti”.
Così Marianna Scoccia, consigliera regionale che il mese scorso ha abbandonato la maggioranza di centrodestra che guida la Regione con Marco Marsilio di Fratelli d’Italia, ripercorre gli ultimi diciotto mesi che l’hanno vista prima candidata nell’Udc nonostante i veti dei partiti alleati, poi, una volta eletta, dichiarata fuori dalla coalizione dal governatore appena insediato e, ora, in avvicinamento a Italia Viva.
“Ho abbandonato anche avendo visto tutto quello che stava accadendo”, afferma, “una maggioranza spaccata e incapace di governare, lo dimostrano i vari provvedimenti che stanno portando avanti, impugnati dal governo e alcuni completamente sbagliati. Ho un mandato ben preciso che è quello di tutelare gli abruzzesi e i miei elettori, ho deciso di farlo passando sui banchi della minoranza”.
“Abbiamo da sempre un gruppo civico territoriale”, aggiunge parlando del movimento che guida assieme al marito, l’ex assessore regionale di centrosinistra Andrea Gerosolimo, “composto da tanti amministratori, sindaci, consiglieri, presidenti di società importanti, presente su tutta la provincia quindi anche ad Avezzano ci presenteremo in una coalizione civica contro ogni logica di partito di centrodestra e di centrosinistra”.
“Sicuramente con il centrosinistra oggi c’è un dialogo aperto”, rileva la Scoccia, “così come con tanti movimenti e partiti, non ho mai nascosto che con Camillo D’Alessandro (deputato di Italia Viva, ndr) ci sentiamo spesso a testimonianza che il lavoro sul territorio è sempre stato molto libero”.
“In Consiglio regionale”, spiega infine, “non si può costituire il gruppo di Italia Viva perché il simbolo non era presente alle elezioni regionali, ma sono passata al gruppo Misto per coerenza e rispetto nei confronti di chi oggi continua a militare nell’Udc. A chi mi accusa di essere salita sul treno dell’Udc solo per essere eletta rispondo che non c’è stata nessuna convenienza, con Cesa da anni ho un ottimo rapporto ed è stato proprio lui a chiedermi di candidarmi”. (m.sig.)