Sciopero nazionale del 9 dicembre, Infermieri: “Non è il momento di scioperare, è il momento di fare”

di Redazione | 09 Dicembre 2020 @ 10:13 | ATTUALITA'
infermieri
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PESCARA – “L’unica professione sanitaria ad essere scesa in piazza per rivendicare il valore del proprio ruolo all’interno del SSN siamo noi INFERMIERI”.

Così il Dott. Liberatore Andrea, Coordinatore Regionale Nursind, Sindacato delle Professioni Infermieristiche d’Abruzzo che aggiunge: ” Abbiamo aperto un dialogo con la politica rivendicando tutti i nostri diritti.

IL 9 DICEMBRE VOGLIAMO CHIEDERE A TUTTI, DOVE SONO STATI QUESTI
SINDACATI IN TUTTO QUESTO TEMPO???

Non facciamoci strumentalizzare più da questi sindacati, non è questo il momento di scioperare, questo è il momento di continuare a fare. Correva l’anno 2010 con Presidente del Consiglio Silvio Belusconi quando l’esecutivo, con il Decreto Legge n. 78, bloccava i contratti e fermava le singole retribuzioni all’anno 2010. Successivamente i governi Monti, Letta e Renzi prorogano il blocco degli stipendi fino al 2015 predisponendo il blocco al 2018. A quel tempo nessuno ha gridato allo scandalo. Non ci sono state cancellazioni di massa dai confederali, nessuna lotta, nessun lamento. Poi la Corte Costituzionale nel luglio del 2015 certifica l’illegittimità del blocco contrattuale su un ricorso incardinato dal sindacato FLP appartenente alla nostra confederazione sindacale CGS. Diversamente il contratto sarebbe rimasto bloccato!!!! Poi…colpo di scena…con un accordo tra Madia – CGIL CISL e UIL il 30 novembre 2016 viene blindato un accordo che si traduce in 85€ mensili a regime per gli aumenti contrattuali! Anche questa volta nessun lamento, nessuna lotta, nessuna cancellazione di massa dai sindacati confederali. Il 23 febbraio del 2018 durante lo sciopero degli infermieri (un delitto sindacale) firmano il peggior contratto della storia della sanità che solo NurSind alla fine si rifiuterà di ratificare (65€ lordi medi più elemento perequativo). Ancora una volta nessuna cancellazione di massa dai confederali, nessuna lotta, nessun lamento. vArriviamo ad oggi, siamo sicuri che neanche i 100€ dati agli infermieri sono il giusto ristoro per quello che abbiamo sopportato negli anni e quello che stiamo facendo in questi mesi, è indubbio però che questo piccolo riconoscimento da solo è molto più del rinnovo contrattuale fatto dopo nove anni di assenza di ogni forma di aumento retributivo, di mancate progressioni economiche orizzontali e di perdite economiche per i dipendenti della sanità pubblica. A questa somma (100€ lorde che speriamo sia aumentata nel testo definitivo) e a quella del cuneo fiscale (altre 100€ per i redditi fino a 28.000€), si dovrà sommare quella dell’adeguamento contrattuale. Questa è la storia ad oggi. Ora possiamo decidere di continuare a fare i leoni da tastiera e continuare ad essere strumentalizzati da chi ha dimostrato nel corso del tempo di non interessarsi a noi o incassare questo risultato, anche se non pienamente soddisfatti, e continuare a lottare tutti insieme a chi veramente ha dimostrato con i fatti di avere a cuore l’interesse dei lavoratori, troverete in quest’ultimo caso dei compagni di viaggio che condividono le vostre paure, le frustrazioni, il vostro grande desiderio di riscatto, la grande dignità professionale, il vostro orgoglio di essere infermieri ed ostetriche.

“Noi stessi possiamo essere la soluzione dei nostri problemi, basta comprendere da che parte stare”, conclude  il Sindacato delle Professioni Infermieristiche .


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