Lamberto Quarta, imputato nel processo Sanitopoli, avrebbe chiesto al perito della difesa di «stiracchiare» la proiezione dell’immagine ritratta davanti alla porta di casa di Ottaviano del Turco a Collelongo per far sì che non corrispondesse all’altezza di Vincenzo Angelini, che secondo l’accusa è l’uomo che compare nello scatto della famosa consegna pilotata e fotografata della tangente da 200 mila euro all’ex governatore d’Abruzzo.
E’ la rilevazione che il pm Giampiero Di Florio tira fuori a sorpresa dal cilindro quando l’udienza di ieri, per lo scandalo della sanità, dedicata quasi interamente ai testi dell’ex manager della Asl di Chieti, Luigi Conga, era praticamente terminata. Una richiesta di acquisizione di alcune intercettazioni telefoniche tra Quarta e i due periti della difesa, Giacomo Gloria e Maurizio Arnone, che si occuparono della consulenza sull’ormai famosa sequenza fotografica con la quale l’accusa cerca di inchiodare Del Turco. Le intercettazioni sono state effettuate dalla procura aquilana nell’ambito dell’inchiesta relativa alla società di consulenza Ecosfera, che nel gennaio 2012 ha portato all’arresto di Quarta. Il tribunale si è riservato.
Ieri si è svolta anche la testimonianza dell’ex presidente della Regione Giovanni Pace. L’ex governatore si è avvalso della facoltà di non rispondere in quanto la procura ha fatto ricorso in appello contro la sua assoluzione da parte del gup del Tribunale di Pescara. Sempre ieri sono saliti sul banco dei testimoni l’ex moglie e l’ex suocera di Luigi Conga, ex manager della asl di Chieti. Le due donne hanno riferito di un episodio in cui l’ex titolare di Villa Pini Vincenzo Angelini avrebbe minacciato Conga. Tra le testimonianze di oggi anche quella dell’ex autista e della nipote di Conga. L’uomo ha sostenuto di non aver mai accompagnato l’ex manager da Angelini. La donna ha invece parlato della Porsche Cayenne, dove al momento dell’arresto di Conga fu trovata una valigetta contenente 113 mila euro.