San Salvatore, un nuovo acceleratore lineare per battere i tumori

Il reparto di Radioterapia ha un nuovo acceleratore lineare per la radioterapia oncologica. Gravina (Radioterapia): "Ci sarà un grande giovamento per i pazienti oncologici, evitando ritardi nell’inizio dei trattamenti o l’accumulo"

di Marianna Gianforte | 31 Gennaio 2023 @ 05:21 | SALUTE E ALIMENTAZIONE
acceleratore
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L’AQUILA – Il reparto di Radioterapia dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila ha un nuovo acceleratore lineare per la radioterapia oncologica. Il macchinario, altamente innovativo e tecnologico, è un Elekta Versa HD di ultima generazione, il più avanzato oggi in commercio, ed è stato inaugurato con una vasta partecipazione istituzionale ieri mattina , alla presenza del direttore di Radioterapia oncologica Giovanni Luca Gravina, il direttore generale della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila Ferdinando Romano, il presidente della giunta regionale Marco Marsilio, l’assessora alla Sanità Nicoletta Verì, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi e il rettore dell’Università dell’Aquila Edoardo Alesse. Il nuovo acceleratore  consente maggior velocità di trattamento e permette di passare dalla cura dei 500 pazienti attuali all’anno alle 800 prestazioni. Un macchinario che renderà il reparto di Radioterapia e l’ospedale San Salvatore più ‘appetibile’ e attrattivo per l’utenza delle regioni limitrofe. 

Dei 913mila euro di costo, 2,2 milioni sono messi a disposizione dal ministero della Salute e 720mila euro arrivano dal bilancio dell’azienda sanitaria locale.

“L’arrivo di questa macchina è frutto di un progetto di rinnovamento delle strutture sanitarie abruzzesi attuato dalla Giunta regionale in questi anni – ha spiegato Verì nel corso della presentazione nella sala Dal Brollo dell’ospedale -. Già dal giugno 2020, attraverso una delibera di Giunta, abbiamo stanziato 6 milioni per acquistare gli acceleratori lineari di tutto l’Abruzzo. Un iter molto lungo e impegnativo. Arriviamo alla giornata di oggi nella quale stiamo inaugurando questa strumentazione, ma soprattutto possiamo dire che siamo in grado di fare una diagnosi e soprattutto una cura appropriata in quanto possiamo contare su macchine all’avanguardia”. L’assessora ha aggiunto poi che “questa innovazione va inserirsi in un processo di riorganizzazione generale della sanità regionale, con un aumento anche del personale, con la possibilità di avere finalmente dei primari non più con contratti a tempo determinato e non più facenti funzioni, ma con contratti a tempo indeterminato, grazie ai concorsi: personale del quale la Asl 1 aveva bisogno. Stiamo ora portando avanti il piano industriale per recuperare le liste di attesa e la mobilità passiva. Posso dire con convinzione chela nostra è una regione all’avanguardia nelle capacità di offrire terapie e tecnologia, lo vedo guardando le altre regioni nei tavoli nazionali”.

Ha rimarcato l’importante ruolo avuto dall’università il rettore Alesse: Siamo ricercatori – ha detto – e questo macchinario ci permetterà di implementare la ricerca clinica. L’università è una istituzione che forma capitale umano”.

Biondi ha ricordato quanto sia stata negli anni penalizzata, dal punto di vista del personale, la Asl aquilana: “Dobbiamo ricordare che negli anni è stata sottoposta a un blocco del turnover fissato al 20%, tagli lineari nei posti delle scuole di specializzazione a cui sono stati applicati in maniera irrazionale i parametri fissati a livello nazionale, come se il territorio come la provincia dell’Aquila fosse uguale a una grande città della Puglia o a un territorio dell’Emilia Romagna”. Biondi ha poi ricordato che “sul 118 stavamo per fare una pessima figura, visto che i fondi ci sono stati donati dalla Regione Emilia Romagna, saluto con soddisfazione gli aggiornamenti che ci ha dato il presidente Marsilio sulla centrale del 118″. Marsilio nel suo intervento ha infatti annunciato che “siamo ormai siamo arrivati anche alla gara per la centrale 118, che rappresenta un altro passo molto importante per qualificare per far crescere la sanità abruzzese e aquilana in particolare”.

Il direttore Romano ha affrontato ad ampio raggio l’evoluzione alla quale la Asl 1 è sottoposta, ribadendo l’importanza dell’arrivo dell’acceleratore, “un vantaggio enorme per i pazienti, con i tempi molto più brevi e rischi minori. Sarà non solo possibile una più efficace lotta al tumore, e ridurre gli effetti collaterali, ma anche trattare più pazienti in meno tempo riducendo i tempi di attesa. Il destino del San Salvatore – ci ha tenuto a precisare – e il destino dell’Aquila è di rappresentare un vero polo di eccellenza, che diventi attrattivo. Questo non a scapito delle altre aziende sanitarie della regione Abruzzo, ma sull’immenso perimetro che confina con l’azienda e che non è in grado di dare ai pazienti ciò di cui hanno bisogno. Lavoriamo per arrivare a un livello di attrattività che farà dell’Aquila un punto di riferimento per un bacino di utenza che va al di là dei limiti regionali”. “E’ un macchinario di livello e probabilmente in alcune parti rappresenta la macchina più performante che ci sia sul mercato per questa categoria di strumentazione – ha detto Gravina -; in questo modo il trattamento è più preciso e questo è importante per noi, perché la precisione è l’elemento fondamentale per il trattamento. Ci sarà un grande giovamento per i pazienti oncologici, evitando ritardi nell’inizio dei trattamenti o l’accumulo. L’apparecchio è dotato di un collimatore multilamellare che consente una migliore conformazione del fascio di radiazioni rispetto alle apparecchiature precedenti”.

L’ACCELERATORE

Il nuovo acceleratore è il ‘Versa HD’, il più avanzato acceleratore per terapia con fotoni attualmente in commercio nel mondo, che permette di colpire in maniera molto accurata e precisa il bersaglio tumorale. Lo scorso 26 gennaio è iniziata l’attività clinica del macchinario con il trattamento del primo paziente. La spesa per l’acquisto dell’acceleratore e per la realizzazione della sala bunker nella quale è stato collocato è stata di due milioni e 913mila euro. L’apparecchiatura attualmente in dotazione solo nei centri con tecnologie più avanzate, presenta una grande accuratezza nel colpire il bersaglio tanto da poter essere utilizzato anche nella cura di patologie tumorali molto complesse. Ha velocità di esecuzione così elevata che può erogare le dosi necessarie al trattamento in un terzo del tempo attualmente impiegato e, in alcuni, casi è in grado di farlo anche in due tre minuti. Con il nuovo acceleratore “ci sarà un incremento del 60 per cento con evidenti ricadute sulle liste di attesa e sulla garanzia di tempestività con cui i malati con gravi patologie possono accedere al diritto alla salute, avere cure tempestive ed efficaci attraverso l’utilizzo di attrezzature all’avanguardia”, ha spiegato Marsilio. Il sistema è basato sull’utilizzo di sei telecamere ad alta definizione per il set-up ed il monitoraggio della posizione del paziente.

 


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