L’AQUILA – Sono ancora in corso i lavori della chiesa di San Paolo di Barete lungo via Roma. L’edificio, cui titolare è il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, ha subito gravi conseguenze in seguito al terremoto del 6 aprile 2009. Lo scivolamento al suolo della vela campanaria, le gravi lesioni nella parte absidale e nelle volte del transetto e vari crolli localizzati, hanno reso necessario un intervento preliminare che ha interessato la facciata, il vano d’ingresso, il braccio trasversale, il presbiterio e la zona absidale.
Nel Cup di riferimento, i costo ed il finanziamento pubblico previsto è pari a 3milioni.
I lavori risultano in corso per una ammontare di 2milioni 300mila euro, richiesti e finanziati.
Dei lavori per il consolidamento e restauro dell’edificio, ad oggi, risultano erogati 1 milione 772mila 927 euro.
Di conseguenza, i rimanenti 527mila e 73 euro verranno adoperati per i restanti lavori interni.
L’edificazione della chiesa
è ad opera dei castellani di Barete risale al XIV secolo, ma dell’edificio anteriore al terremoto del 1703 rimangono pochissimi resti: la muraglia su Via Roma, ricostruita con pietre quadrate, il portale rinascimentale culminate in un frontone rialzato e un vano a pianta centrale di croce greca, con bracci coperti da volte a botte e la porzione di struttura che gira a spigolo su via Castiglione. La croce è evidenziata da paraste d’ordine corinzio che sorreggono la trabeazione e la sovrastante calotta in corrispondenza del vano centrale. All’esterno, le volumetrie espressero francamente l’organismo interno. Sia a livello architettonico che artistico, infatti, l’edificio è probabilmente quello di minor prestigio del nucleo amiternino. Il campanile a vela a due fornici è posto sulla facciata a sinistra, sul saliente inferiore. Nella sua prima fase costruttiva, l’edificio doveva essere orientato in maniera opposta all’attuale, con la facciata principale rivolta a meridione verso via Barete.