Salvini, uomo del ponte. Riunire Abruzzo e Molise entro il 2024

di Fausto D'Addario | 02 Giugno 2023 @ 05:21 | ATTUALITA'
Abruzzo e Molise
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Salvini, l’uomo del ponte. Dopo il ponte sullo Stretto, riunire Abruzzo e Molise è l’obiettivo da raggiungere entro l’estate del 2024. Martedì 30 maggio, in vista delle elezioni regionali in Molise del 25 e il 26 giugno, il vicepremier e Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini è arrivato al confine tra Abruzzo e Molise, nei pressi del viadotto Sente. Una struttura che, con i suoi 185 m di altezza, è il viadotto più alto d’Italia e fra i più notevoli in Europa. Un’opera ingegneristica eccezionale, ma che ormai è chiusa dal 2018, con l’effetto di ostacolare i collegamenti tra due regioni e tre province. Un gruppo di residenti del comune abruzzese di Castiglione Messer Marino (CH) si è recato al luogo dell’evento attraversando a piedi il ponte, spiegando che mentre a piedi sono sufficienti 10 minuti per arrivare a Belmonte del Sannio (Is), in macchina ce ne vogliono circa 40, perché si è costretti a deviare per itinerari più lunghi e tortuosi.

A Roma qualcuno dice che il Molise è piccolino, ma ha la dignità di tutte le altre regioni italiane”, nota Salvini in conferenza stampa. Per la prima volta, infatti, la Lega presenterà un suo candidato per governare la Regione Molise, nella speranza che il vento del centrodestra continuerà a soffiare favorevole, dopo gli ultimi risultati più che positivi alle ultime amministrative. E in Molise la questione delle criticità strutturali del viadotto Sente rimane un punto di scottante attualità.

È chiuso da troppi anni e divide due comunità e due regioni, l’Abruzzo e il Molise. Quindi adesso c’è un progetto, ci siamo impegnati a trovare e a mettere a disposizione il finanziamento, poi finalmente gli ingegneri e gli operai faranno il loro lavoro. Se sono ipotizzabili, 10 o 11 mesi di lavori, conto che l’estate 2024 sia l’estate della riapertura di questo straordinario ponte, che ha la mia stessa età e che ha bisogno di una rimessa in sesto. E anche dell’avvio dei lavori del ponte sullo Stretto di Messina”.

Salvini ha assicurato che farà di tutto per velocizzare i tempi della riapertura del ponte: “una volta che c’è un progetto, a noi spetta finanziare il progetto, e io faccio il ministro, i ponti li fanno gli ingegneri. Io mi occupo di accelerare e di aprire i cantieri e riaprire il ponte”. Ma non è tutto: le infrastrutture italiane continuano a registrare ancora un forte divario tra Nord e Sud: “I cittadini del Centro-Sud hanno servizi diversi rispetto alla mia Lombardia. A me piacerebbe che il Molise, come l’Abruzzo, come il Veneto, siano in grado di gestire il loro, spendendo meglio”.

Arriveranno novità importanti nei prossimi mesi e non solo per l’alta velocità: “Ho chiesto un intervento straordinario con investimenti di miliardi sui treni regionali, sugli intercity, anche sui treni pendolari che la gente normale in Molise, in Lombardia e in Calabria prende tutti i giorni”.

Costruito tra il 1974 e il 1977 in acciaio e calcestruzzo, il viadotto Sente-Longo venne chiuso per motivi di sicurezza il 18 settembre del 2018 per impossibilità della provincia di Isernia di effettuare le necessarie manutenzioni. Questo, a seguito dei rilievi successivi al crollo del ponte Morandi nel cuore di Genova il 14 agosto 2018, una tragedia che ha causato 43 morti e 566 sfollati. Da quel momento, nonostante le interrogazioni parlamentari, per il ponte a cavallo tra Abruzzo e Molise con la campata più alta d’Italia ci sono state solo voci di riapertura, ma i lavori non sono mai partiti. A fine marzo 2023 risale la provocazione spazientita di alcuni imprenditori della del vastese e dell’alto Molise: far passare il Giro d’Italia sul viadotto, come ultima occasione per la riapertura di questa importante arteria. Il 20 aprile seguente la situazione si è finalmente sbloccata. Un incontro al MIT con Salvini, i tecnici del Ministero e dell’Anas e i rappresentanti delle province di Chieti ed Isernia. L’obiettivo è di procedere all’apertura, almeno parziale, della struttura, per evitare che il viadotto diventasse uno di quei tanti relitti di ingegneria presenti sul suolo italiano. Il progetto esecutivo dell’Anas ha previsto uno stanziamento di quasi sedici milioni. Ora le promesse del ministro Salvini di sbloccare la prima parte dei fondi sembrano dare finalmente concretezza al tanto agognato progetto.

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