Ripopolamento aree interne, assegno natalità e bonus a chi si trasferisce nei borghi

di Marianna Gianforte | 01 Marzo 2022 @ 13:48 | POLITICA
ripopolamento montano
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L’AQUILA – Un assegno di natalità di 2.500 euro a famiglia per ogni figlio nato dal primo gennaio di quest’anno sino al compimento di tre anni, o per ogni minore adottato o in affido: è la misura più importante del pacchetto messo a punto dalla Giunta regionale contro lo spopolamento dei Comuni al di sotto dei tremila abitanti, tutti (o quasi) in zona montana. Il provvedimento, in vigore dal Natale scorso dopo essere statto approvato a larga maggioranza in Consiglio comunale, è stato illustrato questa mattina a palazzo Silone, sede della Giunta, dall’assessora alla Sanità Nicoletta Verì, che ha anche a delega alle Politiche per la famiglia, dal  presidente Marco Marsilio, dagli assessori alle Politiche sociali Pietro Quaresimale e al Bilancio e aree interne Guido Quintino Liris.

“Un’attenzione articolare che la Giunta regionale ha voluto porre ai piccoli Comuni e a coloro che desiderano andare (o tornare) a vivere in piccoli borghi montani, ma sinora scoraggiati dalle difficoltà, spostando la loro residenza. L’obiettivo è dare un incentivo alla natalità nella nostra regione, che è fondamentale”. A spiegarlo è stata l’assessora regionale alla Sanità Nicoletta Verì questa mattina a palazzo Silone, sede della Giunta regionale, in occasione della conferenza stampa sulle azioni messe in campo dalla Regione Abruzzo per il ripopolamento delle aree interne, e presentate insieme al  “Tutte le famiglie residenti in questi piccoli Comuni infatti, riceveranno per i primi tre anni a partire dal gennaio di questo anno, un bonus di 2.500 euro. Uno stimolo – ha aggiunto Verì – e un incentivo alle nascite che rafforzeranno anche il sistema sanitario pubblico. Bisogna infatti dire che le quote sanitarie trasferite dallo Stato sono pro capite e diminuendo la popolazione a causa della bassa natalità, si ha anche una diminuzione dei fondi del Sistema sanitario nazionale. Il declino demografico ha inciso anche su questo, tanto che dal 2016 l’Abruzzo ha ricevuto 69 milioni in meno dallo Stato”. Le misure sono previste nella legge regionale n. 32 entrata in vigore a Natale, nata con l’obiettivo di “contrastare il declino demografico in atto nelle zone montane più marginali” promuovendo “iniziative volte a rivitalizzare il tessuto sociale ed economico dei piccoli Comuni di montagna, favorendo la natalità e incentivando l’insediamento di nuovi residenti che intendono trasferire la propria residenza in detti Comuni”. 

“Riduzione del digital divide, miglioramento delle infrastrutture e dei servizi socio-sanitari. Si muove su queste direttrici l’azione necessaria, e che stiamo portando avanti con determinazione, non solo per combattere lo spopolamento ma anche per aumentare la qualità della vita nelle aree interne, dove spesso è più complesso, sotto vari aspetti, restare o addirittura tornare”. Ha detto l’assessore regionale alle Aree interne, Guido Quintino Liris, partecipando stamattina alla conferenza stampa.

La legge, ha spiegato Liris, che è anche assessore al Bilancio, prevede un assegno di natalità quale misura specifica di sostegno per favorire l’incremento delle nascite e valorizzare la genitorialità nei piccoli comuni di montagna, e un contributo pari a 2.500 euro annui in favore dei nuclei familiari che, entro novanta giorni dall’accoglimento della domanda, s’impegnano a trasferire la propria residenza in un piccolo comune montano e a mantenerla per almeno tre anni. Previsto uno stanziamento di 1,5 milioni di euro per l’esercizio 2022 e di 1 milione di euro per l’esercizio 2023. Le famiglie beneficiarie dovranno avere una situazione economica equivalente (Isee) non superiore a 25mila euro annui. “La nostra azione è di carattere interdipartimentale e quindi anche interassessorile – ha aggiunto Liris – perché di fatto tocca tematiche sociali, infrastrutturali e sanitarie. Per quanto riguarda l’informatizzazione con 106 cantieri terminati e 174 in esecuzione, l’Abruzzo, secondo i dati pubblicati dal sito bandaultralarga.italia.it, ha raggiunto la prima posizione in Italia per numero di cantieri della banda ultra larga collaudati al 31 dicembre 2021 per il Piano strategico nazionale, con 104 Comuni collaudati su 174 previsti. Un risultato ancora parziale ma che indica con chiarezza la strada da perseguire: offrire le stesse opportunità a chi vive nelle zone costiere e urbanizzate e a chi nelle aree interne e montane”.

IL DETTAGLIO DELLE MISURE 

Un assegno di natalità e incentivi per nuovi residenti nei comuni montani. Si tratta di misure specifiche di sostegno per favorire l’aumento delle nascite e incentivare trasferimenti di residenza, previste dalla legge regionale n. 32 del dicembre 2021. Sono interessati 173 Comuni così divisi per provincia: 20 Teramo, 24 Pescara, 74 L’Aquila, 55 Chieti.

Il calo demografico negli ultimi cinque anni in questi Comuni è stato pari a – 8,35%. Sulla base dei recenti dati Istat, la popolazione residente nei 305 Comuni abruzzesi è passata da 1.319.294 del 1° gennaio 2016 a 1.281.012 del 1° gennaio 2021, con un calo demografico in termini di variazione percentuale pari a -2,9%, maggiore di quasi il doppio rispetto al dato nazionale (-1,54%). Una diminuzione ancor più accentuata nei paesi classificati montani, soprattutto in quelli con popolazione inferiore ai 3mila abitanti, molti dei quali rischiano di scomparire nell’arco di pochi anni. L’assegno di natalità è corrisposto ai nuclei familiari per ogni figlio nato, a decorrere dal gennaio 2022, fino al compimento dei tre anni di età, o per ogni minore adottato o in affido a decorrere dal gennaio 2022, fino al compimento dei tre anni del bambino o alla cessazione dell’affido qualora avvenga prima dei tre anni.

L’entità dell’assegno è stabilita secondo alcuni criteri precisi: 2.500 euro annui, in favore dei nuclei familiari in cui il figlio nato, adottato o in affido sia riconosciuto disabile grave, oppure dei nuclei familiari con uno o più minori con disabilità grave fino al compimento del sesto anno di età; 2.500 euro annui, in favore dei nuclei familiari in cui sia presente un solo genitore; 2.400 euro annui, in favore dei nuclei familiari per ogni primo figlio nato, adottato o in affido; 2.300 euro annui, in favore dei nuclei familiari per ogni figlio nato, adottato o in affido successivo al primo.

La domanda deve essere presentata compilando il modulo digitale presente sul sito istituzionale della Regione Abruzzo in una apposita sezione tramite Spid. La piattaforma informatica è operativa da lunedì 28 febbraio.

NUOVE RESIDENZE

Tra le misure previste dalla legge regionale, oltre all’assegno di natalità vi è anche l’incentivo per i nuovi residenti riconosciuto, per un triennio, in favore dei nuclei familiari che, entro novanta giorni dall’accoglimento della domanda, trasferiscono la propria residenza in uno dei 173 Comuni montani e la mantengono per almeno cinque anni unitamente alla dimora abituale. L’incentivo per i nuovi residenti è pari 2.500 euro annui per ogni nucleo familiare che, entro novanta giorni dall’accoglimento della domanda, trasferisce la residenza di almeno un componente del nucleo originario in un Comune di montagna. La domanda deve essere presentata sempre sul sito istituzionale della Regione Abruzzo dove la piattaforma informatica sarà operativa nei prossimi giorni.

 

 


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