Riforma del dimensionamento scolastico, il consiglio comunale aquilano per la tutela del territorio
di Alessio Ludovici | 12 Settembre 2023 @ 06:00 | POLITICA
L’AQUILA – Prima seduta del consiglio comunale aquilano dopo le vacanze estive. Un solo punto in discussione ieri, un ordine del giorno sul dimensionamento scolastico. Proposto dalle opposizioni, primo firmatario Stefano Albano, e approvato all’unanimità dopo una discussione in consiglio e una limatura del testo che è stato integrato dalla maggioranza.
Il documento impegna il sindaco e la giunta ad agire presso il presidente e la giunta regionale d’Abruzzo “con l’obiettivo di attivare ogni azione a tutela del territorio e delle istituzioni scolastiche nel pieno rispetto del principio di autonomia del settore”. Il documento (primo firmatario, Stefano Albano, Pd, sottoscritto dai consiglieri di L’Aquila Coraggiosa, L’Aquila Nuova, Il Passo Possibile, 99 L’Aquila e Azione-noi al centro-L’Aquila viva e forte, e poi integrato dai gruppi dalla maggioranza consiliare Fdi, Lega, Fi, L’Aquila Futura, Civici e Indipendenti per Biondi, Udc) ha preso spunto dalla nuova disciplina relativa alla determinazione dei criteri per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi, e la sua distribuzione tra le Regioni, introdotta dalla legge di Bilancio 2023.
Altro impegno richiesto al sindaco e all’esecutivo comunale con l’ordine del giorno riguarda il coinvolgimento “di tutti i parlamentari” per attivare ogni azione possibile mirata alla modifica della norma della legge di Bilancio, ottenendo la possibilità di inserire anche il cratere sismico del 2009 nella deroga “prevista attualmente soltanto per le aree colpite dal sisma degli eventi sismici del 2016 e del 2017”.
Con l’integrazione proposta dalla maggioranza consiliare, sindaco e assessore competente vengono impegnati “ad aprire un’interlocuzione con il tavolo esistente della Regione Abruzzo, al fine di verificare la possibilità, nella riorganizzazione del dimensionamento scolastico, di tener conto delle specificità dei territori interessati dalle aree interne dell’Abruzzo rurali e montane”.
“Voglio per prima cosa ringraziare tutti i colleghi di opposizione – il commento di Albano – che hanno sottoscritto l’ordine del giorno e si sono battuti perché venisse approvato. Un ringraziamento ai tanti che hanno partecipato oggi, in qualità di ospiti oppure semplicemente come parte del pubblico in sala dopo che – spiega – nell’ultima seduta dell’assise sul tema dell’edilizia il mondo della scuola è stato mortificato dal primo cittadino, con studenti, comitati, personale docente e non docente che non ha potuto dire la propria e, anzi, si è visto quasi deriso. E abbiamo avuto ragione perché raramente prima di oggi abbiamo assistito ad una seduta tanto partecipata”.
In aula sono stati ascoltati anche il senatore Michele Fina, i consiglieri regionali Pierpaolo Pietrucci e Americo Di Benedetto, i sindaci di Navelli e Pizzoli, Paolo Federico e Giovannino Anastasio, che hanno espresso forti criticità sul nuovo dimensionamento, il vicepresidente della Provincia dell’Aquila, Vincenzo Calvisi, che ha confermato l’impegno dell’ente sul tema, Angelo Mancini, già dirigente scolastico, Luca Barbetta del comitato Scuole Sicure, Miriam Del Biondo della Cgil, Antonio Lattanzi, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Rocca di Mezzo-San Demetrio, Paola Iachini, dell’Ufficio scolastico regionale per l’Abruzzo, Luigi Copertino, dell’Ufficio programmazione e attività integrata per l’istruzione della Regione. Erano presenti anche altri dirigenti scolastici.
Voto unanime cui si è arrivati solo in chiusura di seduta con il solito rimpallo di accuse tra le due parti dell’assise. A far discutere è stata soprattutto la richiesta di impegnare la giunta a chiedere una deroga per il cratere 2009, come già avvenuto per quello del 2016.L’assessore Tursini ha replicato che la strada non è quella della deroga, non ci sono le tempistiche essendo la riforma una richiesta dell’Europa per il Pnrr e non essendo il nostro territorio nelle condizioni di emergenza del cratere 2016. Il centrosinistra non sembrava però disponibile a toglierla facendo infuriare Daniele Ferella, capogruppo della Lega, “perché mai dovremmo votare un documento blindato?”.
Alla fine si è trovata una quadra integrando il testo originario. Resta la preoccupazione per una riforma che se è vero che non tocca i plessi, va a ridimensionare fortemente l’organizzazione scolastica territoriale. I requisiti per gli istituti comprensivi passano da 600 a 900 alunni. L’Aquila città ha almeno due istituti comprensivi a rischio, che si salvano solo grazie ai parametri, previsti per le aree montane, che prevedono una decurtazione percentuale di quel numero. Sul territorio invece finirebbero per essere accorpati i due comprensivi di San Demetrio e Navelli, e quelli di Pizzoli (che però gode dei benefici della deroga per il sisma 2016) e Scoppito.
La riforma, ancora non chiusa, prevede una gradualità dell’applicazione, e per l’anno prossimo non dovrebbe esserci problemi per nessuno. La preoccupazione è soprattutto per il futuro stante anche il decremento del numero di studenti nelle aree interne del paese.
“Non valgono le minimizzazioni della destra – il commento di Michele Fina, senatore Pd – quando pretendono di spiegarci che si tratta solo di una diminuzione dei dirigenti scolastici e delle segreterie amministrative. Per combattere lo spopolamento non basta qualche piccola prebenda in denaro alle famiglie con i nuovi nati, come quelle disposte dalla Regione Abruzzo, se poi non ci sono le scuole dove si può crescere e formarsi. Lo spopolamento si combatte attraverso il mantenimento e il potenziamento dei servizi. La destra fa esattamente il contrario”.