Ricostruzione, Musumeci: Governo a lavoro su quadro normativo nazionale

Il ministro per la protezione civile ieri alla presentazione del volume ''Libro bianco sulla ricostruzione privata dei centri storici dei Comuni colpiti dal sisma del 2009' all'auditorium del parco del castello

di Marianna Gianforte | 13 Dicembre 2022 @ 06:13 | ATTUALITA'
musumeci
Print Friendly and PDF

L’AQUILA – Fornire una chiave di lettura univoca e chiara dei dati relativi al processo di ricostruzione dei centri storici colpiti dal terremoto del 2009 e presentare una disamina dei diversi modelli di ricostruzione, ma anche una descrizione di dati raccolti attraverso la loro catalogazione il più possibile omogenea. È questo l’intento del ‘Libro bianco sulla ricostruzione privata dei centri storici dei Comuni colpiti dal sisma del 6 aprile 2009 in Abruzzo’, presentato ieri pomeriggio all’auditorium del parco del castello. Il volume è stato curato da Marco di Ludovico, Mauro Dolce, Andrea Prota e realizzato grazie al contributo di Reluis, protezione civile nazionale, ufficio speciale per la ricostruzione dell’Aquila e ufficio speciale per la ricostruzione del cratere sismico del 2009. Colmo l’auditorium, tra le tante autorità locali che hanno preso parte alla tavola rotonda alla quale hanno preso parte il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci, il commissario straordinario per la ricostruzione sisma 2016 Giovanni Legnini, il capo dipartimento della protezione civile Fabrizio Curcio, il coordinatore della struttura tecnica di missione Carlo Presenti,  il vice segretario generale della presidenza del Consiglio dei ministri Marco Villani, il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, i dirigenti dell’Usra e dell’Usrc Salvatore Provenzano Raffaello Fico, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, il coordinatore della Reluis Marco Di Ludovico

“L’esperienza maturata qui e nei comuni del cratere insegna che il tempo non è una variabile indipendente nei processi di rinascita da un evento drammatico come un sisma o qualsiasi altra calamità e la rapidità delle risposte incide nei destini delle comunità – ha detto il sindaco Biondi –. Avere da subito un quadro definito di regole, norme, deroghe, procedure, tenendo presente esperienze pregresse può essere determinante. Una legge quadro sulle ricostruzioni è fondamentale e la presenza di una figura autorevole, attenta e sensibile alle necessità della cosa pubblica e di chi l’amministra, come il ministro Musumeci  ci conforta sul fatto che un provvedimento così complesso e articolato, e al contempo atteso dal Paese, possa essere attuato”.

Il volume, è stato spiegato nel corso della tavola rotonda, costituisce una base scientifica e tecnica ma anche storica di partenza per chiunque sia interessato a studiare e ad affrontare le problematiche legate alla ricostruzione e alla rinascita dei territori colpiti dalle calamità naturali come i terremoti. Un unico testo in cui sono compresi dati, esperienze che hanno coinvolto realtà completamente diverse tra loro anche se ricomprese tutte nello stesso simile contesto territoriale (l’Appennino centrale), realtà differenze però per aspetti sociali ed economici. Nel corso del confronto è stata sottolineata l’enorme esperienza maturata in questi anni di post sisma nell’ambito della gestione dei processi di ricostruzione e la necessità – poi ribadita dal ministro Musumeci – che finalmente il Paese si doti di un codice della ricostruzione nazionale (sollecitato già dai primi anni post terremoto aquilano), ossia di un quadro normativo uniforme, come ha sottolineato il responsabile dell’ufficio speciale della Ricostruzione del cratere sismico Fico.

A spiegare le caratteristiche del libro è Di Ludovico, che ha potuto toccare con mano la ricostruzione dell’Aquila nell’immediato post sisma: “Un libro costituito da sette capitoli – spiega – nei quali viene fornita una panoramica dei principi su cui si sono fondati i modelli di ricostruzione degli edifici privati danneggiati fuori e dentro i centri storici e illustra le procedure relative alla ricostruzione dei centri storici minori dei Comuni colpiti dal sisma e anche quelli della città dell’Aquila. Offre, inoltre, la voce dei costi che è fondamentale anche per affrontare futuri sistemi di ricostruzione. Il libro si conclude con un capitolo che mette a confronto i dati ma anche i processi di ricostruzione con riferimento sia al Comune dell’Aquila sia gli altri comuni del crateri sismico. Sette capitoli per fornire un racconto, una visione di quello che è stato, una futura memoria, e consentire in futuro di ripartire da un’esperienza che è stata molto importante e positiva”. 

Dall’Aquila è partito un processo di grande trasformazione di tutto il sistema di protezione civile e anche del modo di affrontare le ricostruzioni o in caso di calamità naturali. Lo ha sottolineato il responsabile della protezione civile nazionale Curcio: “Dall’Aquila – ha detto – arriva una grande lezione: da un grande dramma, da una grande tragedia è partito qualcosa di importante di cui si è arricchito l’intero Paese”, ha detto Curcio.

MUSUMECI: GOVERNO A LAVORO SU QUADRO NORMATIVO NAZIONALE PER LA RICOSTRUZIONE 
“Il Governo intende mettere mano già dalle prossime settimane, partendo dall’esperienza maturata qui a L’Aquila, a un quadro normativo uniforme per tutto il Paese che ci consenta di passare celermente dalla fase emergenziale a quella attuativa della ricostruzione. E che e ci consenta non solo di avere un riferimento omogeneo che può servire, a tutti gli altri territori colpiti da calamità naturali come i terremoti, ma anche ad evitare la perdita di tempo che si verifica nel passaggio dalla fase emergenziale a quella ordinaria. Stiamo facendo, purtroppo, esperienza delle tragedie che sono frutto della mancata cultura della prevenzione. Noi italiani soffriamo di amnesia non mi stanco mai di dirlo: accompagniamo i morti al cimitero, contiamo i danni, ma dimentichiamo perché accade tutto questo. Io voglio augurarmi che ci sia una maggiore consapevolezza negli italiani sulla cultura della prevenzione. Smettiamola con il professionismo dell’emergenza e passiamo al professionismo della prevenzione la capacità cioè di individuare dove sta la vulnerabilità nel nostro territorio e intervenire subito se non per eliminare, certamente almeno per ridurre e mitigare il rischio”. A dirlo il ministro della Protezione civile Musumeci.
 
 
 

Print Friendly and PDF

TAGS