Dalle prime ore della mattina oltre 40 agenti della Squadra Mobile della Questura dell’Aquila, con la collaborazione di quella di Teramo e di Perugia, stanno eseguendo arresti e numerose perquisizioni nella provincia aquilana.
Le indagini della nuova inchiesta sul post terremoto, denominata ‘Do ut Des‘ o ‘Eagle Affair’, disposte dal Gip, su richiesta dei Sost. Proc.ri della Procura di L’Aquila, Antonietta PICARDI e David MANCINI, coordinati dal Procuratore Fausto CARDELLA, sono iniziate nel novembre del 2012, hanno permesso di svelare l’esistenza di un sistema corruttivo, secondo il quale alcuni imprenditori interessati ai lavori per la ricostruzione post terremoto, fornivano illecite dazioni, quantificate in «MAZZETTE DA 500 MILA EURO», elargite nei confronti di funzionari pubblici quale contropartita per l’aggiudicazione di appalti relativi a lavori di messa in sicurezza di edifici danneggiati dal sisma del 2009 (tra cui Palazzo Carli, sede dell’Universita’ di L’Aquila). E’ stata altresi’ accertata l’appropriazione indebita della somma di 1.268 mila euro, da parte di alcuni indagati, relativa al pagamento di taluni dei suddetti lavori. I fatti-reato commessi a L’Aquila, si riferiscono al periodo che va da settembre 2009 a luglio 2011.
L’operazione e’ stata denominata “Do ut Des”, per sottolineare come gli indagati, attuali ed ex funzionari pubblici locali, avessero creato un sistema di tangenti ben radicato nel tempo e sul territorio aquilano, al fine di ottenere delle dazioni di denaro per l’aggiudicazione di alcuni appalti relativi a lavori di messa in sicurezza di edifici danneggiati dal sisma del 2009.
Le perquisizioni si stanno concentrando in studi professionali ma soprattutto al Comune dell’Aquila in cui sono custoditi i progetti e i finanziamenti del post-terremoto. Secondo fondi investigative, uno dei funzionari coinvolti si sarebbe fatto regalare da alcune ditte impegnate nei lavori edili di ricostruzione, moduli abitativi provvisori (Map) che sarebbero poi stati rivenduti.
Tra le 8 persone complessivamente coinvolte nell’inchiesta su tangenti e appalti post-terremoto spicca il nome dell’attuale vice sindaco dell’Aquila, Roberto Riga, indagato.
Pesanti anche i nomi di due dei quattro arrestati ai domiciliari. Si tratta di Pierluigi Tancredi, 60 anni, attuale dirigente dell’Asl numero 1, più volte assessore della Giunta di centrodestra negli anni Duemila, all’epoca dei fatti consigliere comunale delegato per il recupero e la salvaguardia dei beni costituenti il patrimonio artistico della città; Vladimiro Placidi, 57, ex assessore comunale alla Ricostruzione dei beni culturali nonché direttore del Consorzio dei beni culturali della Provincia dell’Aquila.
Detenzione domiciliare anche per Daniela Sibilla, 38, dipendente collaboratrice del Consorzio beni culturali e già collaboratrice di Tancredi durante i suoi mandati di assessore; Pasqualino Macera, 56, all’epoca dei fatti funzionario responsabile Centro-Italia della Mercatone Uno S.p.a..
Oltre a Riga, gli altri denunciati sono Mario Di Gregorio, 45, direttore del settore Ricostruzione pubblica e patrimonio del Comune dell’Aquila, all’epoca dei fatti funzionario responsabile dell’ufficio Ricostruzione; Fabrizio Menestò, 65, ingegnere di Perugia, all’epoca dei fatti direttore e progettista dei lavori per le opere provvisionali di messa in sicurezza di palazzo Carli, sede del rettorato dell’Università dell’Aquila; Daniele Lago, 40, imprenditore di Bassano del Grappa.
Sono 13 le perquisizioni, svolte presso alcune ditte, abitazioni private e dentro gli uffici del Comune dell’Aquila e della Asl numero 1. I dettagli dell’operazione saranno illustrati in una conferenza alle ore 11 presso la questura dell’Aquila.
Attraverso le intercettazioni telefoniche e movimentazioni bancarie gli investigatori hanno “fotografato” l’esistenza di un presunto sistema di tangenti, radicato nel tempo e nel territorio, in particolare per i lavori di messa in sicurezza di edifici danneggiati. Ulteriori dettagli saranno forniti nel corso di una conferenza stampa che si terra’ in Questura alle 11. “Il reato piu’ grave accertato – ha detto il capo della Squadra Mobile dell’Aquila Maurilio Grasso – e’ quello della corruzione, in cui imprenditori fornivano tangenti per potersi aggiudicare gli appalti post sisma”.
I dettagli saranno illustrati dalla Questura in conferenza stampa alle 11.
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