da Appello per L’Aquila – Il decreto sviluppo sancisce il superamento dell’emergenza attraverso una serie di misure tecnico organizzative. Una di queste prevede l’istituzione di due “uffici speciali per la ricostruzione”, uno per L’Aquila e l’altro per i Comuni del cratere. Su questo tema vorremmo affrontare due punti, la nomina dei supermanager ed i meccanismi di gestione degli stessi.
Le nomina dei supermanager – Nelle ultime ore la situazione ha avuto una veloce evoluzione. Si è passati dal totonomi alle prime indiscrezioni concrete, e da queste all’annuncio di oggi, dato in conferenza stampa a Palazzo Chigi alla presenza del Ministro Barca. Non intendiamo qui soffermarci sui nomi dei prescelti quanto, come nostra abitudine, sulla questione di metodo. Anche su questa vicenda vogliamo che sia aperta una reale fase di trasparenza rendendo espliciti quali siano stati i criteri di selezione, deplorando come per l’ennesima volta la tanto invocata partecipazione si concretizzi nel poter solo prendere atto di scelte prese altrove.
I prossimi passi, sui quali invitiamo la cittadinanza a vigilare con noi, riguardano la formazione dell’organico dei due uffici nei quali saranno inseriti dei dipendenti, anche se non è chiarissimo se questi ultimi saranno tutti selezionati tramite il noto concorsone. Su quest’ultimo punto gli organi di stampa forniscono interpretazioni alternative. Vorremmo che non ci fossero incertezze circa la competenza dei nominati con procedure diverse dal concorso. Si potrebbe semplicemente attuare la tanto citata trasparenza, in modo che tutti possano giudicare i meriti che hanno portato alla nomina dell’uno piuttosto che dell’altro. Il timore, magari fuori luogo, è che le varie nomine siano effettuate pescando nel “sottobosco” della politica che non sempre esprime criteri realmente meritocratici. Vogliamo dei manager il cui obiettivo principale sia la ricostruzione della Città e del cratere, senza timori reverenziali e senza vincoli di gratitudine nei confronti di qualcuno. Abbiamo assistito abbastanza inermi ad una mascolina prova di forza tra in Sindaco ed il Commissario circa l’utilità del piano ricostruzione. Siamo convinti che tale prova di forza non abbia giovato alla città. Vogliamo manager capaci di fare il loro lavoro.
Gestione dei supermanager – Il decreto indirizza il compenso dei manager in circa 200mila euro. Sul costo dei due uffici non si hanno dati certi, ma ci aspettiamo che il costo della struttura, nel suo complesso, superi il milione di euro ogni anno. Un “ruscello” di soldi pubblici. Anche qui, una “bella” operazione trasparenza sui costi delle strutture aumenterebbe solo la coscienza della realtà.
Il tema principale resta la retribuzione dei manager e proponiamo che parte di tale retribuzione sia legata al raggiungimento di obiettivi fissati in precedenza, concreti, compatibili e soprattutto misurabili con una chiara scansione temporale. Proponiamo che la consuntivazione dei risultati sia resa pubblica e verificabile dai cittadini. La gestione dei manager tramite obiettivi è largamente diffusa ovunque (MBO- Management by objectives) e rappresenta lo strumento che lega lo stipendio del manager all’effettiva capacità di raggiungere determinati risultati. Obiettivi inerenti un processo di ricostruzione potrebbero essere legati ai tempi di evasione delle pratiche oppure quante pratiche riesco ad evadere in un determinato periodo, quanto tempo impiego a mettere a regime una nuova struttura, e così via. Chiaramente bisogna definire obiettivi che producano ricadute dirette sul processo di ricostruzione. Proponiamo che i contratti dei nuovi manager prevedano questo tipo di gestione. D’altronde, parliamo di stipendi che, in periodo di crisi, rappresentano dei veri “terni al lotto” per i nominati. Vogliamo che le retribuzioni siano legate alla capacità dei manager di saper gestire l’articolato processo di ricostruzione. Dovremmo fissare una soglia al di sotto della quale sia prevista anche la revoca dell’incarico. E’ ora che i cittadini possano valutare direttamente le capacità di chi è praticamente ricoperto d’oro con denari pubblici, è ora che le capacità siano dimostrate e non solamente auspicate.