Ricostruzione e superbonus, tra Roma e L’Aquila giornata frenetica a tinte neroverdi
di Alessio Ludovici | 02 Marzo 2023 @ 06:00 | POLITICA
L’AQUILA – Convocata ieri, l’input è arrivato su indicazione dello stesso Biondi e a seguito di sollecitazioni arrivate in tal senso nell’ultimo consiglio comunale, la prima riunione del tavolo congiunto sul Superbonus applicato al Cratere Sisma 2009/2016. A moderarla i Presidenti della I e II commissione Livio Vittorini e Guglielmo Santella che hanno ascoltato i principali protagonisti del settore edilizio, industriale e bancario. Con loro al tavolo anche Stefano Palumbo, consigliere comunale del Pd.
“Straordinaria, responsabile e sentita partecipazione da parte dei costruttori, dei professionisti ed in più generale degli stakeholders della ricostruzione al tavolo tecnico che si è tenuto oggi pomeriggio all’Aquila sul Superbonus 110” il commento di Livio Vittorini e Guglielmo Santella a margine della riunione. Gianni Frattale per l’Ance, Marco Morante per l’ordine degli architetti, Pierluigi De Amicis per gli ingegneri hanno ribadito le criticità e le necessità del territorio.
In apertura l’intervento del senatore Guido Castelli, Commissario Straordinario alla ricostruzione del cratere sismico 2016, il quale, dopo le aperture fatte nei giorni scorsi, ha riassicurato gli operatori in merito all’applicabilità dello sconto in fattura a tutto il 2025 per gli immobili danneggiati dai sisma 2009, 2012 e 2016.
“Su nostra iniziativa, proseguono Vittorini e Santella, sono stati quindi auditi i principali attori dei settori collegati al super bonus unitamente ai titolari degli Uffici Speciali da cui è emersa, unanime, la necessità di un pronto e non più rinviabile intervento governativo sulla liquidabilità dei crediti, anche promuovendo tavoli tra le più importanti associazioni di categoria. Di pari, se non superiore, importanza per il contesto locale è stata poi la richiesta di certezze normative sulle cedibilita’ almeno a tutto il 2025 dei crediti di imprese e professionisti coinvolti nei processi di ricostruzione. Ci siamo fatti carico unitamente al collega Palumbo – concludono i due esponenti di maggioranza – di veicolare a livello parlamentare e quindi governativo le puntuali richieste pervenute sul Tavolo che, messe in secondo piano le legittime rivendicazioni politiche, si è vestito a tinte neroverdi.”
… nel frattempo a Roma
Nel frattempo, a Roma, era prevista in Senato la conversione in legge del decreto n.3 dell’11 gennaio recante interventi urgenti in materia di ricostruzione a seguito di eventi calamitosi e di protezione civile. La legge, tra le altre cose, contiene misure di accelerazione e semplificazione della ricostruzione pubblica, regola i poteri sostitutivi statali esercitabili in relazione agli interventi nell’ambito del fondo complementare al Pnrr, assicura il mantenimento in servizio del personale tecnico ed amministrativo assunto presso gli Uffici speciali e le amministrazioni comunali per il disbrigo delle pratiche di ricostruzione che abbia superato il limite di durata di 36 mesi di lavoro a tempo determinato e del personale in servizio in virtù di una convenzione tra Invitalia e struttura commissariale. Prevede, inoltre, la semplificazione delle procedure di commissariamento dei consorzi costituiti da aggregati edilizi nei casi di inadempienze.
“Un processo lungo che si appresta a compiere l’ultimo miglio” ha spiegato il senatore Guido Liris. “Un processo che ha coinvolto e coinvolge diversi attori e ha visto e vede in prima linea tutti coloro che sul territorio, con diversi ruoli, non si sono mai risparmiati: dagli amministratori agli imprenditori, da chiunque ricopra o abbia ricoperto incarichi in pubblici uffici passando per i cittadini, che con la loro forza e determinazione, la loro veemenza, spesso non sottraendosi alla mobilitazione nei confronti dello Stato ma sempre in modo civile e pacifico e solo ed esclusivamente nell’interesse collettivo, tutti ma proprio tutti, in questi lunghi, faticosi quattordici anni hanno profuso il proprio impegno, ciascuno per ciò che gli competeva, per far sì che le pietre tornassero ai loro posti e che una comunità non si disgregasse”.