Ricostruzione al giro di boa: “Tre anni per finire ma non bisogna fermarsi”

di Marco Signori | 27 Marzo 2020 @ 08:00 | ATTUALITA'
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L’AQUILA – Con poco più di 1.200 pratiche da evadere, a fronte delle 29.568 istruite fino ad oggi, alla vigilia dell’undicesimo anniversario del terremoto del 6 aprile sarebbe al giro di boa la ricostruzione privata dell’Aquila. Il condizionale è d’obbligo, e le preoccupazioni tante dopo l’esplosione della pandemia Coronavirus, che getta una nuova inquietante ombra sui futuri finanziamenti.

Timori espressi senza mezzi termini dal titolare dell’Ufficio speciale della ricostruzione dei comuni del cratere (Usrc) Raffaello Fico e confermate dal suo collega Salvo Provenzano, che guida l’Ufficio (Usra) che si occupa della sola città capoluogo: “Dall’inizio sono stati concessi importi per 5,7 miliardi di euro, è di circa 1,5 miliardi l’importo delle pratiche ancora da istruire e di circa 4 quello complessivo di cui c’è bisogno per ultimare la ricostruzione a L’Aquila e nel cratere”.

“Al 15 febbraio mi sarei sentito di dire che sarebbero state confermate le previsioni per le quali nel 2021 si avrebbe avuta la fine dell’attività istruttoria e nel giro di altri due anni, quindi 2023, la ricostruzione sarebbe stata conclusa, tranne casi isolati legati a peculiarità del singolo cantiere”, dice a L’Aquila Blog, “adesso fare previsioni è difficile”.

Preoccupazione sui restanti 4 miliardi che saranno necessari in futuro è stata espressa anche dal sindaco, Pierluigi Biondi, che ieri durante la consueta conferenza stampa virtuale ha spiegato come “siamo consapevoli che in questo momento l’Italia sta facendo sforzi economici importanti, 25 miliardi di euro già stanziati per la crisi economica e altri 25 annunciati e probabilmente ce ne vorranno ancora, il ricorso all’indebitamento sarà uno degli strumenti utilizzati”.

“È evidente che ci sono delle priorità – ha fatto osservare – ma non possiamo interrompere il filo della ricostruzione, lo stop ai cantieri ci consentirà di andare avanti per tutto il primo semestre del 2021, ma con un’appostazione di risorse ridotta nel 2021 e poi a crescere fino alla fine del quinquennio, perché se chiudiamo ora la partita sarà difficilissimo riaprirla, per questo mi appello ai parlamentari abruzzesi perché in sede di stesura di bilancio ci sia l’appostazione delle risorse necessarie.

Anche secondo Provenzano, 42enne ingegnere, dal gennaio 2019 alla guida dell’Usra, “l’unico modo per avere risorse aggiuntive è non arrestare il processo di ricostruzione, se nonostante le difficoltà continuiamo a lavorare e i cantieri quando potranno ripartono a spron battuto, l’esigenza delle risorse verrà tenuta in considerazione”.

“Noi stiamo facendo proprio questo sforzo, cerchiamo di non fermare il lavoro d’istruttoria, rallentiamo fisiologicamente ma non lo arrestiamo, perciò rivolgo un appello ai tecnici a continuare a consegnare in modo che noi possiamo istruirle”, aggiunnge.

“Abbiamo da subito attivato lo smart morking che sta avendo un successo anche inaspettato – rileva Provenzano – oltre 70 tra tecnici e presidenti di consorzio si sono registrati sul portale e già 10 hanno consegnato integrazioni, se riuscissimo a lavorare con questi ritmi almeno per l’attività istruttoria non ci saranno ritardi, anche se fare previsioni è utopistico”.

“Questo mese, nonostante dal 6 marzo siamo in smart working, abbiamo istruito 28 pratiche, non sono i numeri migliori possibili ma non si discostano moltissimo dall’attività ordinaria dell’ufficio”, fa osservare ringraziando “tutti i colleghi dell’Ufficio speciale che hanno accettato le misure draconiane adottate.


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