Restart, Pd: “46 milioni inutilizzati, con Biondi programma fermo al palo”

di Alessio Ludovici | 09 Giugno 2023 @ 05:04 | POLITICA
Pd restart l'aquila
Print Friendly and PDF

L’AQUILA – “Ci sono la bellezza di 46 milioni di euro inutilizzati a valere sui fondi Restart, quelli cioè da destinare alla ripresa socio-economica post-terremoto, ma la cosa più grave è che negli ultimi quattro anni sono stati finanziati appena 6 interventi per 50 milioni di euro a fronte dei 25 per un valore di circa 220 milioni di cui 186 assegnati durante il periodo della giunta D’Alfonso, e che la parola più ricorrente da parte dell’amministrazione è ‘interlocuzione’, ciò significa che, ad oggi, non c’è nulla di concreto, tutto fermo al palo”.

La denuncia in una conferenza stampa del Pd aquilano tenuta dal capogruppo del Partito democratico al Consiglio comunale dell’Aquila Stefano Albano, dal coordinatore della costituente L’Aquila Domani, Nello Avellani, da Giovanni Lolli con la partecipazione di Pierpaolo Pietrucci.

Lunedì scorso, in consiglio comunale, la risposta scritta resa dall’amministrazione a un’interrogazione di Albano in cui si chiedeva, tra le altre cose, come sono stati assegnati e su quali linee di indirizzo i fondi residui del programma Restart, se ci sono eventuali economie disponibili da rimodulare e, nel caso in cui il meccanismo del 4 per cento sia stato garantito anche ai 2,75 miliardi di euro assegnati alla ricostruzione dal governo Conte, come si intendano spendere i circa 110 milioni che dovrebbero arrivare nel cratere sismico.

Dalla risposta all’interrogazione, si desume che le risorse non si stanno spendendo, tanto che ci sono ancora 46 milioni di euro disponibili”, ha proseguito il capogruppo del Pd, spiegando come, in relazione alla ventilata ipotesi di un nuovo bando, cosiddetto Restart 2, “l’amministrazione ha chiesto solo nel dicembre scorso, cioè due anni dopo l’assegnazione dei 2,75 miliardi da parte del governo Conte al cratere 2009 per la ricostruzione, l’attivazione del meccanismo del 4 per cento (cioè quello per il quale questa percentuale delle risorse destinate alla ricostruzione viene riservata alla ripresa socio-economica)”. “In 4 anni, cioè dall’insediamento della giunta Marsilio ad oggi, sono stati finanziati solo 6 interventi”.

Nello Avellani ha sottolineato l’assenza di qualsiasi concertazione trasparente con il territorio: “Si tratta di risorse che saranno veramente fondamentali, 160 milioni in tutto, una possibilità straordinaria per un programma di sviluppo. Non si sa chi si sta occupando di redigerlo, io credo che sia sconcertante la risposta dell’amministrazione”.

“Può questo territorio rinunciare a questi soldi?” la domanda, retorica, di Giovanni Lolli, protagonista della stagione del primo 4%. Stagione che Lolli ha voluto ripercorrere, ricordando Restart, Fare centro, il sostegno alle imprese farmaceutiche, alle istituzioni culturali del territorio: “Senza quei soldi non ce l’avrebbero fatta”. E su queste linee Lolli chiede che si continui a lavorare proponendo anche un nuovo bando Fare Centro. Centrale, per Lolli, la partecipazione del territorio alla discussione.  

“Andremo in delegazione – l’annuncio di Albano – ad incontrare il capo della Struttura di missione per il coordinamento dei processi di ricostruzione e di sviluppo nei territori colpiti dal sisma del 6 aprile 2009 Mario Fiorentino”.

“In buona sostanza”, ha argomentato Albano, “l’amministrazione non ha la benché minima idea di quante risorse si potrebbe godere e non c’è traccia di un progetto o un programma per pianificare la spesa, non sa nemmeno chi dovrebbe redigere il programma, con quali attori istituzionali e chi dovrebbe coordinarne il processo. Insomma”, ha concluso il capogruppo del Pd, “si sta gestendo Restart con una lentezza cosmica e come bancomat del sindaco Biondi”.


Print Friendly and PDF

TAGS