Le aree dell’Appennino centrale interessate dagli eventi sismici vivono una situazione di particolare difficoltà: la crisi sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19 è infatti intervenuta su territori pesantemente colpiti dai terremoti e che non sono ancora stati in grado di rialzarsi, fiaccando ulteriormente la struttura sociale e produttiva. La capacità di resilienza di queste aree è stata in questi anni fortemente indebolita e per realizzare le condizioni di una ripresa è necessaria un’azione che preveda interventi coordinati, mirati e rafforzati, anche
in riferimento a quanto indicato dagli obiettivi del Recovery Plan.
L’intervento relativo alle aree del terremoto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) approvato dal Consiglio dei ministri il 14 gennaio 2021 prevede:
• una dotazione finanziaria specifica di un miliardo e 780 milioni di euro a
carico del Recovery Fund-PNRR;
• una ulteriore dotazione di 2 miliardi e 950 milioni a valere sulle risorse
della programmazione dei fondi strutturali UE 2021-2026.
Le misure specifiche collocate sul Recovery Fund trovano riferimento nei progetti presentati dall’Ufficio del Commissario straordinario e dal Dipartimento Casa Italia e che prevedono interventi complementari alla ricostruzione pubblica e privata, quali la rigenerazione urbana, il sostegno al sistema delle imprese, la promozione di centri di ricerca universitaria, il sostegno all’economia circolare ed alla valorizzazione delle risorse ambientali, la promozione delle imprese creative, sociali e collegate alla valorizzazione del patrimonio ambientale e turistico. Queste azioni sono inquadrate nell’ambito degli “Interventi per la rigenerazione delle aree del terremoto”, integrative della ricostruzione materiale, con iniziative che vanno rafforzare ed integrare quanto previsto dalle misure generali del PNNR, all’interno delle quali si richiede una specifica quota di riserva o di priorità per gli interventi che ricadono nelle aree del terremoto.
E’ bene sottolineare che tali interventi non possono che essere considerati aggiuntivi e complementari rispetto a quelli relativi alla ricostruzione privata e pubblica, che come è noto sono finanziate con risorse stanziate sul bilancio dello Stato, da ultimo con la legge di Bilancio per il 2021. Inoltre, non possono che essere aggiuntivi anche rispetto alle misure di carattere generale del Recovery Fund poiché, in caso contrario, le risorse previste risulterebbero chiaramente insufficienti.
Pertanto le misure e le azioni riguardanti le aree colpite dagli eventi sismici devono trovare riferimento: 1) sia nei progetti previsti nelle diverse misure definite a livello nazionale nel programma Next Generation per le aree colpite dal sisma 2) sia negli interventi specifici per le ricostruzioni post sisma indicati nel presente documento, che trovano corrispondenza in due schede progettuali e che vedono quali soggetti proponenti l’Ufficio del
Commissario straordinario per gli eventi sismici del 2016 e 2017 ed il Dipartimento Casa Italia.
A fronte dell’obiettivo di assicurare la massima convergenza tra le diverse misure occorre prevedere eventuali quote di riserva o criteri di priorità per le aree del sisma di una parte dei fondi destinati a finanziare le misure di carattere generale del PNRR.
Di seguito vengono illustrati nel dettaglio sia gli interventi specifici previsti dagli “Interventi di rigenerazione delle aree sisma”, suddivisi in due schede progetto, per un ammontare di 1,78 miliardi di euro a carico del Recovery Fund PNNR, che quelli riguardanti i medesimi territori da prevedere nelle misure di carattere generale. Non si indica la finalizzazione della prevista dotazione di 2.95 miliardi di euro poiché a ciò si provvederà in sede di programmazione dei fondi comunitari del ciclo 2021/20127.