Ranking Censis, Pd contro Comune e Regione: “Univaq ottima, la colpa è di Biondi e Marsilio”

di Alessio Ludovici | 28 Luglio 2023 @ 05:00 | POLITICA
pd univaq
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L’AQUILA – Il Pd torna sulla questione del ranking Censis delle università che vede l’ateneo aquilano fanalino di coda tra gli atenei di dimensione media (fino a qualche anno fa l’ateneo era tra quelli grandi). Responsabilità di Comune e Regione hanno spiegato i consiglieri comunali democratici Stefano Palumbo, Stefano Albano e Stefania Pezzopane. Didattica salva quindi, pur tra punte di eccellenze e delusioni, e promossa a pieni voti la governance d’ateneo. Sono servizi e strutture – spiegano al Pd – ad affossare la posizione dell’Università degli studi dell’Aquila. Questo anche nel caso di edifici come Palazzo Carli o altri le cui pratiche di ricostruzione sono in mano allo stesso ateneo e al Provveditorato: è chiara, secondo i dem, l’assenza di peso del Comune dell’Aquila. Sulle borse o sulla residenzialità, hanno insistito, è evidente la responsabilità della Regione Abruzzo come dell’Adsu. 

“L’ateneo – hanno sottolineato i consiglieri Pd – è il più importante volano economico e sociale del territorio ma è importante anche per il capitale umano che questa presenza genera in città. Vogliamo occuparcene per ciò che compete al comune dell’Aquila, chiediamo la ricostituzione di un tavolo interistituzionale con Ateneo, Gssi, Adsu per pianificare gli interventi. L’ultimo posto è imputabile a borse, servizi e strutture”. 

Tra i temi toccati anche quello del Collegio di Merito, le cui redini sono state fino poco fa in mano a Paola Inverardi, che rischia di non ottenere il riconoscimento dal ministero se non parte almeno quest’anno. Ancora, la vicenda del masterplan di San Basilio “di cui non si è saputo più nulla”, e quella a dir poco travagliata dell’Adsu: il 31 luglio chiude Campomizzi, per l’anno prossimo gli studenti dovrebbero andare in degli alloggi Ater a Cansatessa. 

“E’ noto a tutti che UnivAQ è ancora molto lontana dal rientrare in pieno ed effettivo possesso di tutte le sue sedi, perché sono fermi da anni i progetti di recupero di Palazzo Carli, dell’edificio storico di ingegneria e dell’ex convento a Roio, della sede di via Forcella, del vecchio padiglione del S. Salvatore, acquistato dall’ateneo dopo il terremoto. Parliamo di progetti la cui stazione appaltante è il Provveditorato interregionale alle opere pubbliche. Su questo, l’amministrazione comunale non può restare silente: anzi, dovrebbe farsi parte attiva nello sciogliere i nodi che ancora impediscono l’avvio dei lavori”.

Tra le criticità individuate anche i trasporti e l’assenza in centro storico di aule lettura, biblioteche, centri di produzione e fruizione culturale, cinema e così via, che renderebbero la città maggiormente attrattiva per chi voglia frequentare l’università.
 

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